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Bertolaso incredulo: in Campania abbiamo "fatto" tutto noi

Bertolaso: 'Non si capisce per quale ragione oggi ci sia a Napoli la spazzatura nelle strade, c'è qualcosa che non mi torna. Ci sono in essere dei tentativi a dire che qualcosa non è stata fatta bene quando ce ne siamo occupati noi'.

Abbiamo fatto le discariche e sistemato il ciclo di raccolta della spazzatura - sottolinea - avviato la raccolta differenziata in maniera seria e abbiamo aperto l'impianto di Acerra, il miglior termovalorizzatore in Italia'.

Guido Bertolaso, forse a causa dei suoi pluri impegni, (commissario straordinario per le seguenti emergenze: terremoto dell'Aquila, vulcani nelle Eolie, aree marittime di Lampedusa, bonifica del relitto della Haven, rischio bionucleare, mondiali di ciclismo, presidenza del G8 del 2009, area archeologica romana), nonché qualche noia con la logorante giustizia italiana, deve essersi distratto.

In Campania la questione legata ai rifiuti non è stata mai risolta perché, e l'elenco è lunghissimo, tutti i nomi e le aziende finite sotto la lente della magistratura per reati vari che vanno dal 416bis, all'abuso di ufficio, corruzione, falsificazione, ect, non solo non hanno mai pagato ma son rimasti a trattare con i rifiuti, son rimasti dentro le istituzioni, nelle amministrazioni. Le discariche, quelle enormi aree, sorte nei centri abitati o dentro patrimoni dell'Unesco, come quella di Terzigno, nate non per concepimento ottimale della spazzatura, ma concepite come depositi dove nascondere l'incapacità amministrativa di lavorare in un contesto di legalità, sono sature. Da questo la consequenziale spazzatura tornata a colorare le strade di Napoli e l'inammissibile decisione di aprire una seconda discarica nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio.

E proprio qui, a Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase sta accadendo qualcosa che lascia pensare ad un disegno eversivo preciso, messo in atto da chi, questa discarica, la deve aprire per forza e la vuole aprire ad ogni costo. Per mesi i cittadini dei tre comuni interessati hanno manifestato, sempre con determinazione, ma sempre nel rispetto e nella legalità. Testardi ma senza violenza. Invece, da qualche giorno, la protesta si è tinta di ''nero'', un nero dentro una stella con un pugno chiuso, ma non rosso, è davvero nero. Movimenti organizzati. Con l'arrivo dei movimenti organizzati, gli incendi agli autocompattatori, coincidenza? È dalla morte di Enrico Mattei, 1962, che parliamo di coincidenze.

Ascoltando i cittadini, questa mattina mentre occupavano il comune di Boscotrecase, ho raccolto testimonianze fatte di timori e preoccupazioni per gli ultimi accadimenti. Molti mi hanno confidato che non parteciperanno più alle future proteste. La gente ha paura.

Ma allora quale è lo scopo di questi movimenti organizzati?

Vogliono contrastare l'apertura della discarica o vogliono sabotare i cittadini che manifestano da mesi contro la discarica?

Bisogna anche tener conto di una altra possibilità; i movimenti chiedono a gran voce le dimissioni dei sindaci e dell'ente Parco. Se si dimettessero arriverebbe un commissario straordinario deciso dal governo e, considerando le intercettazioni negate alla procura di Napoli su Cosentino, io, se fossi il cittadino, pregherei affinché i sindaci non si dimettessero. Se fossero vere queste supposizioni la domanda è d'obbligo: chi ha invitato i movimenti organizzati?

Il termovalorizzatore di Acerra, Bertolaso, non è mai entrato in funzione come carta prometteva.

Il vero problema Bertolaso è che ci sono troppi commensali attorno al tavolo dei rifiuti e tutti vogliono mangiare e bene. Il problema non è tanto la discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio o di Chiaiano, il problema è la reale ipotesi che i rifiuti trasportati e versati non siano a norma, questo timore forse perché, chi beccato a trafficare rifiuti pericolosi non è finito in carcere? Non si capisce bene come funziona la filiera dei rifiuti in Campania, non si sa dove inizia, che ciclo segue e dove e come finisce. Si sa soltanto che la percentuale di tumori, leucemie, malformazioni e diossina nel latte materno è in continua crescita. Non bisogna aprire un nuovo filone investigativo, basterebbe portare avanti quelli già aperti e fatti chiudere dalla Camera.

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