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Berlusconi? Peggiora. Ora 4.270 euro peggio di Prodi

"Il governo attuale è, anche guardando ai numeri, esattamente quello che sembra: il peggiore, o tra i peggiori, della storia repubblicana; 4.270 euro di debito, per ognuno di noi, peggio del vituperato governo Prodi".

I cittadini, per essere in condizione d'esprimere con il voto la propria informata opinione devono, prima d'ogni alta cosa, per l'appunto essere informati.

Anziché sognare chissà quali eroiche imprese, chi voglia davvero opporsi al degrado della nostra vota pubblica dovrebbe imparare a tradurre le cifre, che i nostri non sempre perspicaci giornalisti ci forniscono, in termini comprensibili per il cittadino medio.

Non servono strumenti culturali o tecnologici molto complicati per farlo, bastano un poco di ragionamento, qualche dato facilmente reperibile e una calcolatrice.

La cifra magica, dividendo per la quale tutto si chiarisce, è sessanta milioni: il numero degli abitanti della nostra benamata Repubblica.

A febbraio, stando al Bollettino della Banca d'Italia dedicato alla Finanza pubblica appena diramato, il debito pubblico è sceso a 1.875,965 miliardi di euro, dai 1.879,935 di gennaio, il mese in cui aveva toccato il record.

Letta così, la notizia dice poco, si potrebbe quasi non darla; al massimo, diranno i fedeli del Re del Bunga Bunga, dimostra che il governo sta lavorando bene.

Qui dovrebbe intervenire un minimo di spirito d'iniziativa, da parte del giornalista; dovrebbe, il professionista dell'informazione, ricordarci che il debito pubblico, quando il Governo Berlusconi -Tremonti - Scilipoti entrò in carica era di 1623,7 miliardi di euro.

Il meraviglioso governo del fare, dopo gli ultimi strepitosi risultati, insomma, in questi anni ha aumentato il debito pubblico di 256,2 miliardi.

Dividiamo per sessanta milioni e scopriamo che sulla capoccia di ognuno di noi ci sono, ora, 4.270 euro di debito in più di quelli che avevamo alla fine del governo Prodi.

Per la nostra famiglia, se siamo in quattro, fanno 17.080 euro di debito che dovremo finanziare, in più di quelli che già avevamo.

Quanto ci costerà? Beh, considerando, e a me sembra di peccare d'ottimismo ( la BCE sembra intenzionata aumentare i tassi, ma possiamo sperare di ridurre, comportandoci bene, lo spread sul bund) che anche per il futuro i tassi di rendimento dei BTP siano del 5% ( il decennale rende ora il 4,62%; rendeva il 5,28 ad ottobre) sono 854 gli euro all’anno in più da tirare fuori solo per pagare gli intessi sui nuovi debiti.

Ottocentocinquanta e rotti euro da cavarsi di tasca per avere in cambio... niente, nulla, nada: né istruzione, né sanità, né servizi di qualunque altro tipo.

Ricordate gli sberleffi che dovette sopportare Romano Prodi? I lazzi, le battute ?

Tutti sapevano quanto cattiva fosse la gestione dell’economia da parte del suo governo: le televisioni, quelle di proprietà bunghera, o bunghista, come quelle pubbliche, non facevano che ripetercelo.

Bene: basta fare due conti, ora, quelli che avete visto sopra, per capire che Romano Prodi, oltre che un galantuomo, è stato anche un ottimo gestore delle nostre disastrate finanze.

Il governo attuale è, anche guardando ai numeri, esattamente quello che sembra: il peggiore, o tra i peggiori, della storia repubblicana; 4.270 euro di debito, per ognuno di noi, peggio del vituperato governo Prodi.

Un’altra di considerazione.

Continua, da parte di certuni, l’opera di rivalutazione di Bettino Craxi e, più in generale, dei politici del Pentapartito.

Sarà utile ricordare che Bettino Craxi divenne Presidente del Consiglio di un’Italia che aveva debiti per il 48% del PIL e che quando il Pentapartito crollò il debito superava il 120% dello stesso PIL.

Detto altrimenti, a Craxi e soci dobbiamo la maggior parte dei 31.270 euro che ognuno di noi ha sul groppone; alla sua imperitura memoria, ognuna delle nostre famiglie sacrifica la maggior parte dei 6. 250 che, a conti fatti, deve tirar fuori ogni anno per pagare gli interessi sul debito: 6.250 euro che sono, anche per tanti del ceto medio, la differenza tra sopravvivere, o poco più, e vivere bene.

A mo’ di saluto, per lasciare un sapore dolce sulle labbra dei miei lettori, vi ricordo che, ieri, Giulietto “Bugia” Tremonti ha annunciato che ci sarà bisogno, per il 2011, di interventi correttivi, (insomma di tirar su altri soldi) per 7 o 8 miliardi.

Per antica esperienza sappiamo che, alla fine, i miliardi saranno 10 o 12, ma facciamo buona la cifra fornita dal nostro simpatico ragioniere e traduciamola col solito metodo.

Otto miliardi... fanno circa 130 euro a testa... alla fine: 500 euro a famiglia.

Denaro che, ovviamente, verrà trovato senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.

Forse mettendo loro altro in qualche altro posto.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.224) 16 aprile 2011 18:43

    Via di uscita >

    Tremonti ha mutuato, di slancio, dal governo Sarkozy la legge “antiscalate” da presentare alla UE.

    Viceversa non vuol proprio sentir parlare del modello francese di “patrimoniale” sulle grandi ricchezze.
    Trattasi di un’imposta aggiuntiva ( 1%) per le famiglie con una ricchezza “accertata” superiore a 1 milione di euro. Si prescinde dal reddito Irpef e la franchigia cresce pro quota in rapporto all’incremento del patrimonio.
    Per esemplificare.
    Una famiglia con abitazione da 600mila euro, una seconda casa da 250mila euro e titoli finanziari per 250mila euro pagherebbe al mese un’imposta di circa 80 euro.
    Imposta che salirebbe intorno ai 2800 euro per un patrimonio da 5 milioni di euro.

    La “patrimoniale” riguarderebbe meno del 5% delle famiglie italiane.
    Per l’erario sarebbe un extra gettito annuo di una dozzina di miliardi di euro.
    Risorse sufficienti per dare ossigeno all’economia.

    A cominciare dalla rimozione di quella Tagliola Tributaria che corrode il potere d’acquisto di dipendenti e pensionati …

  • Di Mr. Hubbert (---.---.---.240) 18 aprile 2011 12:57

    il potere è cieco, la smania per esso fara’ crollare tutto quanto, come è sempre stato nella storia dell’uomo.....ascesa, splendore ed infine decadenza,, tipico andamento sinusoidale dei fenomeni umani.

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