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Barcellona - Chelsea, i Blues in finale grazie a tattica e coraggio

Il calcio è strano. Il calcio è passione, corsa, abnegazione. E’ strategia, tattica, coraggio di scegliere e di difendere. Il calcio è l’ impossibile.

Non sempre vince il migliore, altrimenti in finale di Champions ci sarebbe il Barcellona, e non il Chelsea. Ma i Blues hanno appena firmato una delle partite più gloriose della loro storia: hanno rimontato il Barcellona dei Marziani, al Camp Nou, con un uomo in meno.

Chi si sarebbe immaginato che il Chelsea sarebbe riuscito a passare? Chi poteva pensare che la difesa all’italiana avrebbe avuto la meglio sul calcio del Barcellona?

Nessuno, forse neanche lo stesso Chelsea.

Sono scesi in campo con il coraggio e la sfrontatezza di chi vuole fare l’impresa. E ci sono riusciti.

Dopo l’uno a zero dell’andata allo “Stamford Bridge”, il Chelsea arriva a Barcellona per difendere il risultato e volare a Monaco, per la finalissima di Champions. 

Guardiola schiera i suoi con un inusuale 3-3-3-1, confermando la sua nuova filosofia: una formazione a partita, facendo rientrare Piquè nell’undici iniziale, mentre Di Matteo adotta il modulo dell’andata, un 4-5-1 con il solo Drogba oltre la linea del pallone.

Il Barcellona inizia subito ad attaccare fortissimo e il Chelsea è alle corde per i primi dieci, quindici minuti. Poi i Blues iniziano uscire dalla propria metà campo, ma da un corner blaugrana esce il primo gol di Busquets, che spacca la partita. Sembra l’inizio della fine per il Chelsea: infatti dopo pochi minuti John Terry dà una ginocchiata a palla lontana a Sanchez, e viene espulso. Rosso giusto e Chelsea in dieci. Ramires passa terzino, Ivanovic centrale insieme a Bosingwa, subentrato all’infortunato Cahill, ma il peggio deve ancora arrivare. E pochi minuti dopo Iniesta, che di gol pesanti al Chelsea ne ha già segnati, imbeccato da Messi insacca il 2-0, che fa presumere una goleada blaugrana.

Il Chelsea è visibilmente abbattuto, ma non molla: è il primo minuto di recupero del primo tempo quando Lampard lancia Ramires che con un pallonetto supera Valdes: 2-1, partita riaperta, e Chelsea virtualmente a Monaco.

Il secondo tempo è tutto a tinte rossoblù: il Barça attacca, tiene il possesso del pallone, ma non riesce a sfondare le due linee di giocatori del Chelsea. Ad un certo punto sembra quasi una partita di pallanuoto, con i blaugrana che continuano a passarsi la palla fuori dall’area di rigore e i Blues arroccati nella loro area di rigore. Drogba però stende Fabregas in area, e quindi è calcio di rigore per il Barcellona, con Messi dal dischetto. Leo guarda il portiere, prende la sua breve rincorsa, calcia e... Traversa! Gli dei del calcio questa sera non sono dalla parte della “Pulce”, visto che pochi minuti più tardi il n° 10 prenderà anche uno sfortunatissimo palo. 

Con il passare dei minuti il Chelsea però concede sempre meno, e il Barça mostra la sua non ottimale forma fisica non riuscendo più a creare serie occasioni da gol. Il resto della storia di questa partita sono le commoventi sgaloppate di Drogba sulla fascia, che ricordano un certo Samuel Eto’o, il cuore e la grinta dei vari Meireles, Lampard, Ramires e anche la favole di Fernando Torres, super criticato questa stagione e che al novantesimo ha scritto una nuova pagina della sua storia: partito in contropiede dalla sua metà campo, dribla Victor Valdes e insacca il definitivo 2-2, che consegna al Chelsea la sua seconda finale di Champions dopo quella persa nel 2009.

Una partita incredibile, da raccontare ai nipotini. E’ anche una vittoria del calcio italiano: solo con una difesa organizzata e i contropiedi si può battere il Barcellona. Ma forse questa non è stata la vittoria della tecnica, e neanche della tattica. E’ stata la vittoria di un sogno: quello dei Blues, che aspettano una Champions ormai da troppi anni. Nel 2009 il sogno sfumò per uno scivolone del capitano Terry, che a Monaco non ci sarà per l’ espulsione. Ora non resta che cercare di coronare il sogno. La strada per Monaco è finita, il sogno è lì vicino. Ma, sinceramente, dopo aver sconfitto il Barcellona tutto sembra più facile.

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