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Banche ed Equitalia non si fermano nemmeno davanti all’art.20 «vittima riconosciuta di usura subisce violenza psicologica »

Un cittadino ritenuto parte offesa in un procedimento penale per violazione dell'art. 644.c.p. (usura) e al quale il prefetto ha riconosciuto a lui e alle persone coinvolte i benefici dell'art.20 (sospensione dei termini esecutivi\fallimentari) si è visto comunque aggredire da Equitalia e dalle banche, tutte periziate per applicazione di tassi da usura e quindi raggiunte da indagini.

Tutto avviene a Udine a danno di un medico, scrittore di due libri su debito pubblico e rarefazione monetaria, nonché ex volontario di un'associazione che combatteva contro gli effetti tossici del mercurio nelle amalgame dentali.

Nel 2010 iniziava ad interessarsi di usura soprattutto negli estratti conto bancari e in quelli a ruolo di Equitalia. Come spesso accade e la Federcontribuenti ne è testimone, le vittime di pratiche scorrette iniziano studi privati nel tentativo di trovare soluzioni che possano salvargli la vita, come nel caso di questo medico che scopre di essere vittima e passa all'attacco.

Il Prefetto di Udine con encomiabile solerzia, dopo soli 36 giorni dalla domanda riconosceva al medico la sospensione dei termini in data 29 dicembre 2011. La Federcontribuenti comunicava la sospensione dei termini ad Equitalia Udine ed alle banche interessate. In data successiva alla spedizione del fax della sospensione dei termini, Equitalia inviava 3 lettere con atto di pignoramento dei crediti verso soggetti beneficiari come il medico dello stesso art.20.

Questi soggetti terzi, elencati nel medesimo art.20, nelle lettere di Equitalia trovano elencato nei dettagli l'importo del debito del medico nei confronti di Equitalia, in violazione delle norme sulla privacy e ignorando del tutto l'art 20 come le indagini in corso che la interessavano direttamente. La cifra richiesta da Equitalia è “la somma del credito dichiarato”(compresa l’usura), più “gli interessi di mora e dei compensi di riscossione maturandi sino al giorno del pagamento della somma”;

ovvero il soggetto veniva invitato a pagare gli ulteriori interessi usurari futuri maturati al momento del pagamento. La banca oggetto delle stesse indagini per usura di Equitalia, dal canto suo, inviava al medico l’ingiunzione del pagamento della rata di un mutuo scaduta a fine dicembre con la minaccia che se non l'avesse saldata sarebbe stato segnalato in CRIF. E l'art.20, quindi, che valore ha?

Che valore ha in Italia l'espressione di un prefetto e di un magistrato? E le indagini della Guardia di Finanza di Udine, i quali indagano sull'usura oggettiva come documentazione indica? Si può subire silenti e senza interventi decisivi del governo e delle istituzioni, questi atti puramente riconducibili ad un sistema estorsivo e minaccioso nei confronti di liberi cittadini?

Tutto questo sarà ovviamente oggetto di denuncia da parte del medico assistito dalla Federcontribuenti. Come si legge dal rilascio dell'art.20 il Prefetto, sentito il Presidente del Tribunale di Udine, preso atto del certificato estratto dal Registro delle notizie di reato rilasciato dalla Procura della Repubblica di Udine - dove il medico viene indicato come parte offesa in un procedimento per usura, - riteneva non sussistessero motivi ostativi - al rilascio dell'art.20 per il medico e per le persone sopra indicate.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.12) 27 gennaio 2012 21:35

    se il medio in questione si chiama Miclavez il comportamento di Equitalia e delle banche è perfettamente comprensibile. E’ l’unico modo che hanno per difendersi contro coloro che vogliono mettere a nudo il crimine del signoraggio e della proprietà privata dell’emissione del denaro 

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