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Avengers, Age of Ultron: intelligenza artificiale, amore e scazzottate

Il nuovo film Marvel, costato 250 milioni di dollari. 

The Avengers, The Age of Ultron è il secondo capitolo cinematografico delle avventure dei supeeroi che Joss Whedon aveva già messo in scena nel 2012. Anche in questo caso quindi vediamo insieme Iron Man, Captain America, Thor, l’Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco: lo stesso cast del film precedente con due aggiunte, i fratelli Wanda e Pietro Maximoff. Il primo è dotato di una velocità sovraumana, la seconda è in grado di controllare la mente umana lavorando sulle paure inconscie delle sue vittime. 

Ancora una volta la storia parte dalla ricerca dello scettro di Loki, nascosta da Hydra in una cittadina, Sokovia, che si trova presumibilmente nell'Europa orientale. In realtà il film si concentra poi su un errore di Tony Stark, che si lancia in un'esperimento per craare Ultron, una sorta di intellingenza artificiale potenziata che, almeno nella mente del suo creatore, dovrebbe salvare la terra dagli attacchi alieni. Quello che succede è che Ultron si ribella e minaccia il suo creatore e la terra. Non entriamo troppo nei dettagli per non fare spolier ma la risoluzione del problema sta in un'ulteriore "creazione", The Vision, che dovrebbe rimettere le cose a posto. 

Il film è prima di tutto divertente, ben fatto, ben girato. Il ritmo è altissimo, a tratti troppo altro veloce con il rischio di far perdere lo spettatore. C'è un'attenzione diversa ai personaggi, un tentativo di renderli più umani per far uscire tratti del carattere che escono dal personaggio. Finalmente scopriamo qualche particolare della vita della Vedova Nera e Occhio di Falco. E c'è anche l'inizio di una stroria d'amore tra Bruce Banner e la Vedova Nera che purtroppo non arriva a compimento. 

Da segnalare: uno scontro tra Iron Men e Hulk che merita da solo il biglietto.

Una bella recensione del New Yorker legge Age of Ultron come una metafora della Nasa e del Data Gate: il nemico dell'America viene dall'interno. Magari nasce con buone intenzioni, ma finisce per prendere il sopravvento. In questo senso il primo Avengers invece era una rilettura dell'11 settembre: ovvero il nemico che arriva da lontano. 

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