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Autopalio, Firenze - Siena, continui disagi per il nuovo pedaggio

Non sembrano diminuire le polemiche che in queste ultime settimane hanno visto il RA3 Siena-Firenze, meglio conosciuto come Autopalio, al centro dell’attenzione. I cittadini dei paesi limitrofi al raccordo non vogliono pagare il pedaggio, che verrà imposto il prossimo 1° maggio, per percorrere una strada in pessime condizioni. E’ dallo scorso dicembre che i residenti stanno cercando di far sentire la loro voce a proposito della questione. Per il ministro Matteoli gli interventi non sono più prorogabili, la Toscana ha bisogno di nuove infrastrutture per la viabilità.

Terminata nel 1964 e lunga 56 chilometri, il Raccordo Autostradale numero 3 Siena-Firenze, è stata la prima strada a grande circolazione ad essere costruita per collegare i due capoluoghi di provincia, che da anni necessitavano di un intervento di questo genere. Fino ad oggi però gli interventi inerenti l’Autopalio si sono limitati al rattoppo del manto stradale. “Mai in 40 anni – a dire dei cittadini – è stata fatta un’opera completa di riasfaltatura in grado di renderla sicura”.

Gli investimenti per la messa a nuovo della strada sfioreranno il miliardo di euro, somma tra l’altro prevista per la Fi-Pi-Li; seguendo le recenti disposizioni, il prossimo primo maggio verrà introdotto il tanto commentato pedaggio. Mediamente il costo a chilometro percorso in autostrada ammonta a 0,111€, quindi, tornando a noi, per 56 chilometri totali gli automobilisti dovranno sborsare circa 6,20€, a fronte di una spesa totale di 700milioni di euro che l’Anas dovrà affrontare per il cantiere. Il progetto della Siena Firenze, risale ormai a 50 anni fa, anni in cui il flusso di automobili rasentava le 600 unità giornaliere. Negli ultimi anni si è assistito ad una rivoluzione: le macchine ed i tir sono aumentati. E’ per questo che il primo cantiere, che si aprirà sempre a maggio, avrà il compito di sistemare l’asfalto: la somma destinata per questa operazione sarà di 10milioni di euro. Subito dopo l’Anas aprirà i cantieri cosiddetti di “maggior impatto strutturale”, vale a dire più grandi e complicati, mettendo a disposizione 100milioni di euro. La rimanente somma verrà messa a disposizione durante l’arco dei lavori. Ciò di cui deplorano gli automobilisti è però il fatto di pagare un tributo per un raccordo che non è né a norma né in ottime condizioni. Giustappunto la strada è disseminata di dossi, curve pericolose e buche.

Secondo quanto detto dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli: “il pedaggio è necessario”. L’Autopalio grava infatti da anni in stato di degrado e le continue lamentele riguardo alle condizioni sono il riscontro di quanto detto. Sempre il Ministro Matteoli ha ribadito il concetto del pagamento, aggiungendo che: “lo stato ha pochi fondi. Senza i soldi dei privati non si fa nulla: il governo non può spendere nemmeno un euro”. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla legge 122 votata in parlamento lo scorso 30 settembre. Con 268 voti a favore e 210 contrari, e un astenuto, Montecitorio approvò il decreto, il quale farà scattare il pedaggio su 1300 km di raccordi autostradali in tutta Italia. Recentemente si è pensato di non far pagare, o pagar meno, i residenti; ma ancora non sappiamo se ci si riferisce ai residenti lungo tutta la strada oppure ai residenti nei comuni dei capoluoghi di provincia. Tutto questo sarà deciso, assieme ai piani di attuazione, durante l’incontro che si terrà la prima settimana di marzo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.108) 1 febbraio 2011 15:27

    Non voglio qui entrare nel merito se si debba o no pagare un pedaggio, effettivamente se si dispone di un buon servizio esso andrebbe pagato in modo equo. E qui mi pare di buono non ci sia nulla. Per pretendere il pedaggio penso si cosa giusta che il raccordo in questione abbia caratteristiche autostradali che non ha. E non tanto per la corsia d’emergenza che non esiste. C’è da dire che anche alcune autostrade sono senza di essa ma questa ha la carreggiata più stretta della normativa, curve, gallerrie e sopratutto gli svincoli non a norma. Se vogliamo considerare un ulteriore neo, non ha nemmeno le indicazioni di tipo autostradale, e non solo per il colore che dovrebbe essere verde anzichè azzurro, ma anche per la disposizione in cui dovrebbero essere disposti, cioè: due preavvisi di uscita inframmezzati dall’indicazione delle localita più vicine, il portale indicante lo svincolo e l’indicazione della rampa.
    Saluti Claudio

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