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 Home page > Attualità > Economia > Aumentan gli inattivi, i piddini fan festa

Aumentan gli inattivi, i piddini fan festa

Ed eccoci, anche questo mese, a commentare il frastuono statistico sui dati di occupazione. Come riporta Istat, a settembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,2% (-36 mila). Il calo riguarda sia i dipendenti (-26 mila) sia gli indipendenti (-10 mila). Il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,5%. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,6 punti. Proviamo a ridurre il frastuono statistico mensile, allora?

Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo luglio-settembre 2015 il tasso di occupazione cresce (+0,2 punti percentuali), mentre calano il tasso di disoccupazione (-0,2 punti) e il tasso di inattività (-0,1 punti). Il che è un dato positivo, anche se non tale da scrivere a casa, come direbbero gli americani. Riguardo al dato di disoccupazione, a settembre scende all’11,8%, in calo dello 0,1% e meglio delle attese, che lo vedevano invariato. Questo dato di disoccupazione è il più “basso” da gennaio 2013, signora mia. Se però si gratta sotto la superficie, si comprende il perché di tale diminuzione.

Allora, spieghiamolo ai piddini entusiasti e spiritosi che oggi twittano garruli la loro soddisfazione, prima di godersi il meritato weekend. A settembre, i disoccupati erano 3,016 milioni, in calo di 35mila unità in un mese. Yuppie!, direbbero i miei piccoli ed entusiasti amici. Poi uno va a leggere il dato mensile sugli inattivi e scopre che gli stessi sono aumentati nel mese di 53mila unità, che fa +0,4%. Ops. Bisogna quindi spiegare ai piddini entusiasti che il calo della disoccupazione deriva dall’aumento degli inattivi nella fascia di età 15-64 anni. Però siamo ai minimi da gennaio 2013, signora mia. Come spiegarlo alle brillanti e fotogeniche piddine replicanti che accumulano punti fedeltà?

Che altro? Ah, si, la disoccupazione giovanile, quella della fascia 15-24 anni. A settembre è diminuita dello 0,2%, attestandosi al 40,5%. Yuppie!, tornano ad entusiasmarsi i miei piccoli piddini, intenti al loro abituale girotondo di gaiezza e positività. Sono 16mila giovani disoccupati in meno, àdaje, #lavoltabuona, #italiacolsegnopiù, #nuntereggaepiu. Epperò. Epperò, si scopre che, nella fascia 15-24 anni, i dati veri sono questi: – Occupati: meno 11mila; – Inattivi: più 22mila; Anche qui, il calo del tasso di disoccupazione giovanile è frutto di un aumento degli inattivi, a fronte di un calo del numero di occupati e del tasso di occupazione. Ma chi vuol esser lieto sia:

Ah, ultimo dato: tra settembre 2015 e settembre 2014 si sono creati 220mila nuovi posti di lavoro dipendente. Di essi, 113mila sono permanenti e 107mila sono a termine. Inoltre, nel trimestre luglio-settembre sono stati creati solo 28mila nuovi impieghi a tempo indeterminato rispetto al trimestre aprile giugno. I tempi determinati, nello stesso periodo, sono aumentati di 88mila unità. Anche al netto della stagionalità estiva, non pare esattamente un paese per tempi indeterminati, no? A parte questi dettagli, siete pronti per la festa piddina?

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