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"Attorno a noi", un libro di Matteo Scordino

Un romanzo d’avventura e di mistero, di amore e di perplessità. Molte avventure e rischi si succedono nel corso del libro e persino nuovi “esseri”. 

Chi sono gli EC? Cosa vogliono? Un mix tra adrenalina e suspense portano il lettore ad arrivare tutto d’un fiato fino all’ultima pagina. Un romanzo d’avventura e di mistero, di amore e di perplessità.

Lo scenario è quello tipico toscano, dove una classe di ragazzi al quarto anno dell’Istituto d’Arte si ritrova con un compagno in più. Si chiama Martin Smith e proviene dal Texas. Impenetrabile e silenzioso, austero e colto, si presenta alla sua classe come “una statua di marmo” e si posiziona al banco della terza fila senza dire una parola.

Un simil-Edward Cullen di Twilight, al quale Matteo Scordino ammette di essersi ispirato, ma stavolta il “bello e dannato” non è un vampiro. “Non sono di queste parti”, rispose Martin alla domanda “Tu chi sei?” di Irene, sua compagna di classe e poi di vita.

Irene non era certo una ragazza che si faceva notare. Non era perfetta, non andava bene a scuola ed era goffa e impacciata proprio come Bella Swan. La classica ragazza acqua e sapone e, come tutti, stava alla larga da Smith che risultava proprio saccente e antipatico.

Per qualche giorno, la classe andò in gita in un paesino vicino la Garfagnana per realizzare dei disegni. Irene si avventurò nel bosco dopo aver compiuto l’ennesima gaffe, e cadde in un ruscello. Il texano si trovava lì, al posto giusto nel momento giusto. Dopo che il ragazzo misterioso le salvò la vita, tutto prese un altro colore.

Irene e Martin rimasero legati indissolubilmente. Cominciarono a vedersi e conoscersi. Ma il mistero di come avesse fatto a salvarla senza bagnarsi, ad Irene rimase e cominciò ad indagare.

Martin era il più bravo della classe, pur non studiando mai; era la gioia dei professori anche se si erano accorti della sua stranezza e tendenza ad essere solitario. Ben presto spiegò ad Irene la sua vera identità e le sue capacità non proprio comuni. Tra le tante quella di volare e di leggere nella mente.

Il padre austero di Martin gli sconsigliava di stare troppo con gli umani, e soprattutto con Irene, poiché avrebbe perso via via le sue abilità. “Non mi importa di perdere i poteri. Sarà banale ma preferisco restare con te”, pronuncia solenne il ragazzo.

Una seria riflessione fra quelli che sono i propri obiettivi nella vita e l’amore. L’incertezza di un futuro e delle scelte giuste o sbagliate che si possono intraprendere. Molte avventure e rischi si succedono nel corso del libro e persino nuovi “esseri”.

Chi sono gli EC? Cosa vogliono? Un mix tra adrenalina e suspense portano il lettore ad arrivare tutto d’un fiato fino all’ultima pagina.

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