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Articolo 416 bis: sette regioni italiane coinvolte

Articolo 416 bis: sette regioni italiane coinvolte

Roberto Saviano, scrittore senza fantasia, giornalista opportunista, megalomane.

Concorso in traffico illegale di rifiuti speciali e tossici; concorso in traffico; associazione mafiosa. Articolo 416 bis: omicidi, attività economiche, concessioni, autorizzazioni, acquisizione controllo e gestione del denaro pubblico e degli appalti. Di questo sono accusate 14 persone per le quali scattano le manette del Noe di Roma. Sette le regioni coinvolte: Lazio, Campania, Marche, Umbria, Toscana, Puglia e Abruzzo. Un viterbese titolare di una società di intermediazione e consulenze ambientali tra gli arrestati. L’uomo, arrestato e portato al carcere Mammagialla, è accusato di aver fatto da intermediario tra produttori di rifiuti pericolosi e siti di smaltimento. Le indagini sono state coordinate dal capitano Pietro Rajola e dal colonnello Sergio Di Caprio, ’’Ultimo’’, dai tempi dell’arresto di Totò Riina. Nella discarica di Cerreto, nel Comune di Roccasecca, sarebbero stati posti i sigilli. E’ qui che venivano stoccati i rifiuti dei 91 comuni della Provincia di Frosinone. Dalle indagini sarebbe emerso anche come i fanghi dei rifiuti, anziché essere trattati a norma di legge, fossero gettati nelle campagne del Casertano.

Una parentesi: la popolazione vesuviana, quella che vive in prossimità della discarica di Terzigno, ubicata dentro il Parco nazionale del Vesuvio, chiede aiuto. È estate, ma non si possono tenere aperte le finestre, non si può passeggiare nei vicoli e nelle strade, un puzzo di putrefazione, di cadaveri in decomposizione, lo impedisce.

Mezza Italia coinvolta nell’inchiesta sugli appalti truccati del Casertano; Roberto Saviano l’opportunista, il megalomane. Scrittore del libro – Gomorra – libro inchiesta che gli ha, imprigionato la vita.

I fatti contestati al prefetto Maddaloni si riferiscono al 2008 quando era sub commissario prefettizio al Comune di Caserta. Scrive il gip nell’ordinanza: "Maurizio Mazzotti, dirigente del settore Pianificazione, programmazione e assetto del territorio del Comune di Caserta nonchè responsabile del procedimento Urban, Nicola Ferraro, consigliere regionale Udeur e soggetto influente sulla pubblica amministrazione del Comune di Caserta, Paolino Maddaloni, vice prefetto delegato per lo stanziamento dei fondi, e Sergio Solmi, titolare dell’ impresa Orion predestinata a vincere la gara, turbavano il pubblico incanto relativo ai lavori per l’installazione, nella gara pubblica bandita dal Comune di Caserta, delle centraline per il monitoraggio della qualità dell’area nel territorio comunale di Caserta per importo complessivo di 530.000,00 euro". Si falsificano le fatture come le centraline di monitoraggio. Nella stessa Campania, cui la gestione dei rifiuti ha scatenato una guerra tra clan come ai tempi di Cutolo e della nuova camorra organizzata per la gestione del contrabbando e dell’eroina. Una guerra con molti morti, come Giorgio Nugnes, ex assessore del Pd alla Protezione Civile e ai Cimiteri del Comune di Napoli: si suicidava impiccandosi nel sottoscala della sua casa a Pianura, aveva 48 anni. Coinvolto nell’inchiesta della procura partenopea sugli scontri avvenuti nel quartiere di Pianura, ottobre/ novembre 2008, durante le manifestazioni anti discarica. Ufficialmente colpevole e suicida, in molti lo ritengono vittima di – poteri forti – e di istigazione al suicidio. Cosa sapeva Nugnes su quella discarica? Morti e inchieste e intercettazioni e giustizia lenta, confusa, ostruita: Magnanapoli, Globaservice, la vicenda Leonardo e Mastella con l’Arpac. Tutto nel quadro del controllo legato alla gestione rifiuti in Campania; come in mezza Italia.

Torniamo ai nuovi arresti.

Il progetto per le centraline era stato approvato nel 2004, per un importo di 387.000 euro; la spesa prevista lievitò poi fino a un milione e 400.000 euro.

Estorsione, turbativa d’asta, associazione camorristica. A gestire il tutto il clan dei Casalesi con l’aiuto di politici e amministratori che favorivano gli interessi degli imprenditori ’amici’ e contribuivano a rafforzare la presenza e il prestigio dell’organizzazione. In manette, tra gli arrestati anche l’ex consigliere regionale dell’Udeur, Nicola Ferraro, coinvolto in altre due inchieste.

I sequestri riguardano, imprese, complessi turistici, appartamenti e terreni. Le indagini hanno permesso di evidenziare una ramificata infiltrazione della camorra nel sistema degli appalti pubblici nel Casertano, come in gran parte della Campania, come in mezza Italia.

Roberto Saviano deriso, criminalizzato, emarginato a seguito delle sue denunce; denunce e indagini e relativi arresti che, oggi, fanno esultare il ministro Alfano per il buon lavoro svolto dallo Stato (?).

Contemporaneamente a tutto ciò si aggiunge lo scandalo sugli appalti nell’eolico che giunge fin dentro le camere del governatore della Campania Caldoro, Pdl. Qualcuno, assieme a Flavio Carboni, avrebbe complottato e incoraggiato la – bomba mediatica – sul caso eolico per screditare e quindi far perdere le elezioni a Stefano Caldoro, poi vincitore. De Luca, carismatico esponente del Pd in Campania, nonché sindaco di Salerno dichiara al Roma, che sulla sua scrivania, durante la campagna elettorale, finì questo dossier su Caldoro ma di non averlo voluto usare.

Chi ha dato il dossier top secret a De Luca? E perché? Regia occulta.

Manovre silenziose, ragnatele che reggono il potere economico lungo tutta la penisola.

Industriali, banchieri, imprenditori, portinai, magistrati, giudici, sindacati, politici, giornalisti, mafiosi, prelati, rettori, professori, primari, professionisti; ancora un pugno di uomini dietro gli scandali che investono l’Italia. Nel piano di Rinascita di Gelli si può leggere, a chiare lettere, che nel disegno finale di annientamento delle ideologie e relativa centralizzazione degli organi di potere, vi era la necessità di costituire due grandi poli politici opposti, ma, in realtà, diabolicamente affini; Pdl, Pd. Questi due enormi scogli hanno costituito il blocco politico a cui aspiravano. Un imbuto dove finiscono le leggi e la giustizia, i diritti e le responsabilità.

Accade anche che, durante la giornata dedicata alla protesta sulla – legge bavaglio – venga arrestato un giornalista, ex direttore del Corriere di Caserta, a tre anni e un mese di reclusione la condanna – per il cumulo di tre diverse pene per diffamazione a mezza stampa: Gianluigi Guarino, originario del Beneventano attualmente responsabile di un sito on line, Casertace.net.

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