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Arresti per la Santa Alleanza Casalesi-Corleonesi

È un operazione che parte da lontano, e per certi versi ha un'epopea ed una trama tutta italiana quella che ieri mattina ha portato la DIA di Roma e delle squadre modili di Caserta e Trapani ad eseguire 6 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione Sud Pontino iniziata nel 2010 e terminata venerdì.

Due i nomi illustri che sono finiti nell'odierne ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Napoli quelli di Nicola Schiavone (figlio del boss Francesco Schiavone detto Sandokan) e di Gaetano Riina (fratello di Totò Riina), che sugellano quella che è una santa alleanza tra mafia e camorra per la gestione dei mercati ortofrutticoli più grossi del sud Italia e per il monopolio del trasporto da e per gli stessi.

I Casalesi ed i Corleonesi, secondo quanto emerge dalle indagini della DIA di Napoli, avevano stretto una joint-venture criminale che prevedeva il trasporto della merce in regime di monopolio per il clan campano, che agiva attraverso la società di trasporti “la Paganese” della famiglia Pagano con sede operativa a Fondi, da e verso tutti i mercati della Campania e Sicilia; mentre i Corleonesi avevano ottenuto di piazzare sempre in regime di monopolio i loro prodotti ortofrutticoli, nonché di approfittare di “passaggi” tra le casse di frutta e verdura di armi e munizioni necessari per il controllo del territorio, armi che giunte dai balcani a Fondi viaggiavano verso i centri campani e siculi.

Ma queste ordinanze che concludono una vasta operazione della DIA hanno avuto un percorso traballante che ha fatto correre il rischio di far saltare anni di indagini ed ore di lavoro messe in campo da parte degli inquirenti. Difatti le misure restrittive di ieri erano state già proposte ed emesse nel mese di novembre 2011 allorquando dopo essere state notificate agli indagati erano state annullate dal Tribunale del Riesame di Napoli per i vizi formali, e per la “totale mancanza di motivazione autonoma” del gip rispetto alle conclusioni della Procura, limitandosi ad effettuare grossolane operazioni di copia ed incolla. 

Ma la richista di applicazione della misure, opportunamente rielaborata e corretta nella forma, ed oseremo dire nella sostanza, ha permesso la riproposizione della stessa con accoglimento del gip che ha fatto partire l'operazione.

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