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Approvato il decreto legge anti-stupri. Al via le famigerate Ronde

Approvato il decreto legge che include le leggi antistupro anticipate dal Ministro dell’Interno Maroni. Un decreto legge che regola anche le famose ronde che tanto hanno fatto discutere in questi ultimi giorni, e che dopo l’approvazione faranno discutere più che mai.
 
Saranno formate prevalentemente da associazioni di cittadini, ma soprattutto da quelle di “ex carabinieri, appartenenti alla Polizia di Stato, alle forze armate o ad altri corpi dello Stato” come ha dichiarato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa.
 
Durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi, Maroni ha detto che le associazioni, che saranno coordinate dal sindaco, dal Prefetto e dal comitato provinciale per l’ordine e sicurezza, potranno “controllare il territorio per prevenire i reati e contrastare la criminalità con regole ben precise e ben definite”.

Ovviamente, ci rassicura il Ministro, le ronde non potranno portare con sè armi, ma solo cellulari e trasmittenti. Vedremo cosa succederà.
 
La paura, però, aumenta quando la città è militarizzata, dice il capo della polizia Manganelli: “la militarizzazione genera le paure. In un paese blindato viviamo impauriti, non rassicurati”.
 
Questo provvedimento fa subito tornare alla mente le orrende ronde spontanee createsi subito dopo i deplorevoli casi di cronaca di stupro degli ultimi mesi. Ronde che colpivano prevalentemente extracomunitari, creando una forte relazione tra questi mancanza di sicurezza.
 
C’è voluto un intervento del Presidente della Camera Fini (che cerca di candidarsi sempre più al ruolo di leader moderato) per dirci che l’associazione crimine immigrato è sbagliata: “I recenti episodi di violenza sessuale hanno suscitato una legittima ondata di indignazione nell’opinione pubblica, non deve essere sottovalutata nè sottaciuta. Ma dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità per respingere l’odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione che può diffondersi in numerose fasce della popolazione italiana e se combinata con le difficoltà economiche di questo periodo può diventare un mix di carattere esplosivo”.
 
Alla parole decreto legge non può non tornare alla mente l’ultimo scontro tra il Premier e il Capo dello Stato (che, sottolinea Maroni, non ha posto il veto), e Berlusconi prontamente torna sull’argomento: “Lo strumento del decreto legge è essenziale affinchè un Governo possa intervenire tempestivamente legiferando con norme che immediatamente siano applicabili, - dice Berlusconi - quindi possano conseguire dei risultati nelle situazioni che si manifestano e che richiedono provvedimenti tempestivi”.
 
Un decreto approvato nonostante il calo (lo dice sempre il Premier) del 10% del 2008, anche nella capitale.
 
Nel testo anche il divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale, l’immediata attuazione alle norme comprese dal ddl anti-stalking (di cui AgoraVox ha parlato qui), il prolungamento fino a 6 mesi della permanenza nei Centri identificazione ed espulsione (Cie) e risorse per le forze dell’ordine.

Commenti all'articolo

  • Di antonio (---.---.---.244) 20 febbraio 2009 14:24

    Male, soprattutto nel Meridione.
    Ci saranno cittadini che "controlleranno" il territorio, con il beneplacito del Prefetto. Io non credo assolutamente nel potere di vigilanza democratica dei prefetti. C’è qualcuno che si ricorda se negli anni settanta i prefetti ebbero la capacità di "vigilare" sulla democrazia e democraticità degli eventi in atto? Io penso propio di no. 
    Così, in comuni come Caserta, Napoli, Casal dei Principi avremo rassicuranti cittadini che controllano la zona. Chi sa chi saranno...
    Per non parlare del fatto che a controlalre il territorio potranno essere ex appartenenti "alle forze armate, o ad altro corpo dello Stato". Ad esempio qualche ex appartenente ai servizi segreti che, in città ed in momenti di particolare aria di sommossa, controllerà il territorio, nella più totale legalità, senza più neanche la briga della necessità di un ordine di servizio, cui fare riferimento, e che per noi tutti cittadini rappresenta comunque uno strumento di controllo democratico. 
    Perchè, con tutti i difetti, la polizia rimane un corpo dello Stato, che permette (ancora) la possibilità di interloquire, a livello amministrativo e processuale. Esiste una gerarchia, la possibilità di risalire a degli atti, al percorso di questi atti, e così via...
    L’associazionismo è invece qualcosa di molto nebuloso. Le associazioni non dovrebbero avere nessun potere su coloro che decidono di non aderirvi. 

  • Di alride (---.---.---.14) 20 febbraio 2009 17:14
    Mentre siamo in attesa di leggere il testo integrale del Decreto legge prendiamo atto di quanto recita il comunicato stampa emesso oggi da Palazzo Chigi a seguito del Consiglio dei Ministri.
    Le norme prevedono“particolari misure di prevenzione quali la possibilità che i sindaci, previa intesa coi Prefetti, si avvalgano di forme di collaborazione da parte di cittadini (non armati) utili a segnalare casi di disagio sociale o che possano recare pregiudizio alla sicurezza”.
    Con il provvedimento il Governo dichiara il proprio fallimento in materia di sicurezza ammettendo l’insufficienza dei mezzi e degli uomini messi in campo fin’ora, ai quali va la nostra gratitudine per l’importante e rischioso lavoro svolto.
    Il D.L. non è da sottovalutare perché apre le porte alla legittimazione dello squadrismo e contiene elementi di ipocrisia.
    La decisione è stata assunta a seguito della ridda di voci provenienti dalla parte della politica che ama mostrare i muscoli, sulla scena nazionale ed internazionale, fomentando sentimenti di paura e giustizialismo. Il concetto che il cittadino debba o possa farsi giustizia da se serpeggia in alcuni contesti sociali che già si sono attivati con atti vandalici e violenti (incursioni e incendi nei campi rom, pestaggi di immigrati ecc), al contrario Il principio che la sicurezza dei cittadini non possa essere delegata dovrebbe essere un principio inviolabile.
    Alimentare questo tipo di cultura è estremamente grave e costituisce una involuzione deprecabile in una democrazia del tutto compiuta.
    Le forze dell’ordine conoscono bene il proprio lavoro e lo dimostrano con le brillanti operazioni che riempiono le cronache, hanno però bisogno di essere potenziate finanziariamente.
    Di contro il Governo ha apportato finora tagli economici a tutto spiano, stanziando soltanto oggi 100 milioni di euro e prevedendo l’assunzione di 2500 appartenenti alle Forze di polizia.
    E allora, a che servono le ronde?
    Ma per addolcire la pillola, nel comunicato si fa riferimento al disagio sociale (v. virgolettato).
    Una considerazione sgorga spontanea.
    Il provvedimento è ipocrita perchè se vi è stata la asserita recrudescenza di reati che stanno creando allarme sociale per frequenza ed efferatezza, il disagio sociale è sempre esistito, come in ogni paese, ma non si era sentita alcuna esigenza di individuare gruppi organizzati che coadiuvassero i sindaci nel segnalarne i casi.
    E se parliamo di disagio sociale perchè utilizziamo ex polizziotti e non personale specializzato?
    Aggiungo che gli addetti ai gruppi di controllo si potranno trovare in situazioni giuridicamente delicate.
    Faccio un esempio. Poichè i rondisti risulteranno, secondo la legge, incaricati di pubblico servizio, come si regolerà la magistratura nel caso in cui avvenga un crimine che, in considerazione delle circostanze, poteva essere evitato segnalando il sospetto e non lo è stato?
    Ancora. Se l’appartenente alle squadre sarà titolare di un porto d’armi, come spesso avviene per gli ex appartenenti alle forze dell’ordine, dovrà lasciare l’arma a casa?
    Davvero non avevamo bisogno di questo ulteriore pasticcio. 
    • Di pietro (---.---.---.165) 20 febbraio 2009 20:07

       nessuno ci può garantire che non ci scappi il morto. anche se non si arriva a uccidere, non è apprezzabile avere ronde di gente frustrata e giustizialista in giro per le città e i paesi. chi garantisce che non siano armati? e chi ci salverà dai pruriti antidemocratici e in chiave western di molti sindaci bipartisan oggi tanto di moda? il pensiero va a cofferati, gentilini, cito, tosi e compagnia bella. oggi l’emergenza costruita a tavolino e rilanciata dai media di regime sono gli immigrati, poi toccherà ai gay, ai freaks, agli alternativi, agli ebrei, agli anarchici, a quelli in abito casual, a chi semplicemente esce fuori di casa per non rincoglionirsi con la televisione, a chi legge libri anziche guardare sanremo... la lista di proscrizione potrebbe diventare molto lunga. perchè non si dice semplicemente che per togliere dal degrado le città e i paesi bisognerebbe promuovere la socialità interetnica e intergenerazionale, piuttosto che continuare a aizzare l’un contro l’altro?
      ’ 

    • Di tristano (---.---.---.150) 21 febbraio 2009 12:13

       Si apriranno contenziosi spaventosi per numero e sostanza. Nella loro veste di incaricati di pubblico servizio, i partecipanti alle "ronde" saranno portatori di poteri e doveri delicatissimi che potrebbero confliggere con quelli già esercitati da pubblici ufficiali incardinati nei servizi deputati al mantenimento dell’ordine pubblico. Per di più, fra qualche tempo, ovviamente avremo la nascita di Sindacati delle Ronde, a livello locale, regionale, centrale, con moltiplicazione delle istanze di "sistemazione della materia" e richiesta di compenso per l’attività svolta. Nè varrà opporre l’ "assunzione volontaria" del servizio, atteso che il principio generale è che "ad ogni prestazione corrisponde una controprestazione". Avremo, per ciò, l’apertura di ulteriori contenziosi, che - probabilmente - si concluderanno quando i "rondini" saranno inquadrati tout court in particolare ruolo della Pubblica Amministrazione. Ciò che determinerà l’appesantimento del complessivo Servizio di Pubblica Sicurezza, che richiederebbe, invece, snellimento.
      Noi siamo in mano a polirtici d’una sprovvedutezza senza limiti, incapaci della guida di uno Stato di Diritto e meritevoli d’ogni censura: questa è la verità. 

  • Di roberto security operator (---.---.---.25) 5 marzo 2009 18:33

    Ci prendono solo in giro,qualsiasi cittadino in forma singola o in gruppo,se dovessero assistere ad una parvenza di reato ,ai sensi dell’art.333 c.p.p. potrebbero segnalarlo all’autorita’ giudiziaria.
    a cosa servono le ronde?
    Oltrettutto anche a discapito di istituti di vigilanza e/o investigativi che avrebbero potuto assumere personale
    per assolvere a compiti di vigilanza per quartieri e per parchi.
    avevo gia’ creato un progetto sicurezza due anni or sono sul novarese,ma hanno preferito .....................farli
    arrivare da milano............................................................omis sis   

  • Di roberto security operator (---.---.---.25) 5 marzo 2009 18:37

    Ci prendono solo in giro,qualsiasi cittadino in forma singola o in gruppo,se dovessero assistere ad una parvenza di reato ,ai sensi dell’art.333 c.p.p. potrebbero segnalarlo all’autorita’ giudiziaria.
    a cosa servono le ronde?
    Oltrettutto anche a discapito di istituti di vigilanza e/o investigativi che avrebbero potuto assumere personale
    per assolvere a compiti di vigilanza per quartieri e per parchi.
    avevo gia’ creato un progetto sicurezza due anni or sono sul novarese,ma hanno preferito .....................farli
    arrivare da milano............................................................omis sis   

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