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Approvata alla Camera la mozione sul fisco di Bersani

La mozione sul fisco presentata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani, che impegna il governo ad attuare una politica di riforma fiscale, è stata approvata dalla Camera con voto “bipartisan”. I due concetti principali alla base della proposta del Pd sono l’urgenza di una riforma del fisco e la necessità di un miglioramento del sistema impositivo. I tre punti caratterizzanti la mozione sono l’aumento dell’aliquota per le rendite finanziarie al 20%, la diminuzione del primo scaglione di aliquota al 20%, il tetto al 20% al reddito da impresa per poi passare alla normale aliquota Irpef per la parte di reddito eccedente. Uno degli obiettivi più importanti della proposta è rappresentato dalla volontà di realizzare una maggiore equità del sistema impositivo, colpendo le rendite e le speculazioni finanziarie, e contrastando l’evasione fiscale, per sostenere i consumi e la crescita. La mozione di Bersani parte da un principio di fondo: un euro di reddito da lavoro o di impresa non può essere tassato più di un euro frutto di rendite. L'aliquota del 20% deve essere l'aliquota di riferimento per la tassazione di tutti i redditi.

Analizzando più nel dettaglio i contenuti della mozione si può rilevare che viene evidenziata la necessità di riallocare il prelievo da chi paga a chi non paga; dai redditi da lavoro alla rendita; da chi ha di meno a chi ha di più; da attività inquinanti; dalla dimensione nazionale al territorio. Le strade per la riforma fiscale, individuate, sono tre: la tracciabilità, i controlli ex post, l'innalzamento ex ante della fedeltà fiscale dei contribuenti. La mozione, oltre ad impegnare il Governo alla riduzione al 20% dell'aliquota sul primo scaglione Irpef, prevede la riduzione del numero delle aliquote intermedie e la revisione degli scaglioni a vantaggio dei redditi bassi e medi; l'unificazione delle detrazioni fiscali e degli assegni al nucleo familiare nel bonus per i figli; l’introduzione di una consistente agevolazione fiscale per il reddito da lavoro delle donne, soprattutto in nuclei familiari con figli minori; l'eliminazione graduale dell'Irap sul costo del lavoro; l'esenzione della parte di reddito reinvestita nella propria azienda, nella propria attivita' professionale e nella propria societa'; l'applicazione dell'aliquota del 20% al reddito ordinario percepito dal lavoratore autonomo, dall'imprenditore individuale, dal socio in societa' di persone e l'assoggettamento all'irpef della parte eccedente; l'allineamento al 20%, livello medio europeo, della tassazione dei redditi da capitale ad esclusione dei titoli di Stato; la riforma degli studi di settore. Inoltre il Governo si impegna alla riduzione delle aliquote Iva per i beni ad elevata efficienza energetica, la messa a regime della detrazione fiscale del 55% per l'efficienza energetica degli edifici, l'eliminazione del tetto all'utilizzo del credito di imposta per le spese in ricerca e sviluppo ed investimenti in tecnologie sostenibili, l'applicazione della carbon tax; l'attuazione di un federalismo responsabile; la sterilizzazione degli effetti del fiscal drag; il ripristino della piena disponibilità del credito di imposta per le spese in ricerca e sviluppo e per gli investimenti nel Mezzogiorno. Il governo si impegna infine a non proporre piu' condoni.

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