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Apologia del Fascismo | Se il saluto fascista "commemorativo" non è reato, riscriviamo la Legge

I simboli sono importanti. Dietro un simbolo si cela una storia, dietro la storia emergono questioni non sempre conciliabili con la democrazia. Non è conciliabile con la democrazia ciò che è nato per demolire la democrazia, e la democrazia per tutelarsi deve essere molto rigorosa in materia. Incompatibile, antitesi della democrazia è certamente il Fascismo.

Ora, come è noto, la Corte di Appello di Milano con una sentenza del mese di ottobre 2016 ha affermato che "non è chiaro se il loro comportamento abbia superato il confine della commemorazione per giungere alla condotta diffusiva", e per ciò gli imputati sono stati assolti, nonostante la procura avesse sostenuto "la sussistenza negli imputati della volontà diffusiva della ideologia fascista, intrinsecamente connessa alla modalità della manifestazione commemorativa".
 
La Cassazione a marzo del 2016, in materia di saluto fascista, aveva affermato che questo è, come dovrebbe essere, reato. Spiegando come il gesto si richiami “all’ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza“. Per essere punito il saluto romano “non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi di violenza“, perché la legge Mancino svolge “una funzione di tutela preventiva” e fare il saluto romano “di per sé” è giustificativo della condanna.
La Commissione Europea contro il razzismo a giugno 2016, rivolgendosi all'Italia, partendo dal caso di Casapound, ha affermato che "sebbene la legge preveda la possibilità di sciogliere i gruppi basati sull’ideologia del partito fascista, tale disposizione non è molto efficace nella pratica, in parte perché è difficile dimostrare il collegamento diretto tra l’ideologia e gli atti perpetrati dai militanti appartenenti a questi gruppi estremisti. Al riguardo, l’ECRI ribadisce la raccomandazione formulata al paragrafo 12 sulla necessità di valutare l’efficacia delle disposizioni previste per combattere la diffusione di idee razziste e l’incitamento a commettere o il fatto di commettere atti discriminatori motivati dall’odio.”
 
L'Europa ci chiede di rivedere la legge in materia, di renderla più rigorosa, ed efficace, cosa che ad oggi non è. La Legge in materia va riformulata perché ogni simbolo, a prescindere dal fatto che questo sia o non sia gesto commemorativo, se fascista, se nazista, possa essere represso duramente, così come tutte le organizzazioni che indirettamente o direttamente si richiamino ai principi del fascismo o del nazismo, possano essere sciolte immediatamente e perseguiti penalmente i sostenitori, diretti ed indiretti. In questo caso un sano rigore è necessario, ancor di più in tale contesto storico, dove fascismi e nazismi con le vesti del terzo millennio, ma con l'odio del precedente secolo, sono ritornati.
 
Marco Barone @ilKontrastivo

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