Angeli e Demoni – Viaggio al termine della noia

Il professore è davvero un maestro nel decrittare i simboli: ad un certo punto (impegnandosi in quello che, probabilmente, sarebbe l’unico rebus in grado di sciogliere se si misurasse, per ipotesi, con la Settimana enigmistica), riesce addirittura ad unire col pennarello quattro punti sulla cartina di Roma, scoprendo così in anticipo le prossime mosse del killer assoldato dagli Illuminati.
Tra un archivio vaticano, una catacomba e un’elezione papale (ebbene sì, tutto il film si svolge in una giornata, seguendo in parallelo la nomina del nuovo pontefice), si arriva relativamente presto ai vari finali del film. Una menzione è inevitabile, a questo punto, per il sottofinale che ha come protagonista l’infido camerlengo (Ewan Mc Gregor), che impossessatosi del tubo contenente l’antimateria esplosiva, si libra in elicottero – novello martire – sopra una piazza San Pietro gremita di esagitati fedeli, per poi lanciarsi, pochi istanti prima del botto, col paracadute, ed essere quindi sballottato a causa dell’onda d’urto – novello “uomo/aquilone” – da un angolo all’altro del Vaticano, fino ad atterrare pressoché illeso, al termine delle sue evoluzioni acrobatiche, nella suddetta piazza gremita. Anche meglio di James Bond.
Altre sorprese attendono però il pubblico prima dell’epilogo definitivo. Che il soggetto diventi mai interessante, non era previsto, forse, nemmeno quando Dan Brown aveva cominciato a comporre la sua celeberrima saga editoriale.
In attesa del prossimo capitolo …
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