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Amnesty International: anche in Italia i diritti umani vengono calpestati

Amnesty International ha diffuso, come ogni anno, il suo rapporto. Amnesty, nel rapporto, ha ritenuto vergognosa ed inefficace la risposta globale alle atrocità degli Stati e dei gruppi armati.

Una parte del rapporto è dedicata alla situazione italiana. Secondo Amnesty International il 2014 è stato un anno catastrofico per milioni di persone intrappolate nella violenza, esercitati sia da Stati che da gruppi armati.

“Di fronte all’aumento degli attacchi barbarici e della repressione, la comunità internazionale è rimasta assente”, ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

Particolare preoccupazione desta il crescente potere di gruppi armati non statali, come Boko Haram e ISIS.

Una parte del rapporto è dedicata alla situazione italiana.

Nel comunicato emesso da Amnesty, così viene descritto quanto avviene nel nostro Paese:

“Al centro delle preoccupazioni di Amnesty International restano la perdurante assenza del reato di tortura nella legislazione nazionale, la discriminazione nei confronti delle comunità rom, la situazione nelle carceri e nei centri di detenzione per migranti irregolari e il mancato accertamento – nonostante i progressi compiuti su qualche caso – delle responsabilità per le morti in custodia, a seguito d’indagini lacunose e carenze nei procedimenti giudiziari.

‘Durante il semestre di presidenza dell’Unione europea, l’Italia ha sprecato l’opportunità di dare all’Europa un indirizzo diverso, basato sul rispetto dei diritti umani, sul contrasto alla discriminazione e soprattutto su politiche in tema d’immigrazione che dessero priorità a salvare vite umane, attraverso l’apertura di canali sicuri di accesso alla protezione internazionale, piuttosto che a controllare le frontiere’ – ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.

‘Dopo aver salvato oltre 150.000 rifugiati e migranti che cercavano di raggiungere l’Italia dal Nord Africa su imbarcazioni inadatte alla navigazione, a fine ottobre l’Italia ha deciso di chiudere l’operazione Mare nostrum.

Avevamo chiesto al governo, e lo stesso primo ministro si era impegnato pubblicamente in questo senso, di non sospendere Mare nostrum fino a quando non fosse stata posta in essere un’operazione analogamente efficace, in termini di ricerca e soccorso in mare.

Le nostre richieste non sono state ascoltate, con le conseguenze ampiamente previste di nuove, tragiche morti in mare, nonostante il pieno dispiegamento dei mezzi e l’impegno della Guardia costiera italiana, lasciata pressoché sola dalla comunità internazionale’ – ha commentato Rufini”.

Mi sembra quindi necessario che il governo italiano fornisca delle risposte, concrete, a quanto rilevato da Amnesty International.

Certo la situazione dei diritti umani in diversi altri Paesi è decisamente peggiore di quella che contraddistingue l’Italia. Ma non per questo non si deve intervenire, anche nel nostro Paese, per tutelare i diritti umani, nei casi in cui essi non siano pienamente salvaguardati.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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