• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > America Latina: nasce la prima comunità nera che non ha vissuto la (...)

America Latina: nasce la prima comunità nera che non ha vissuto la schiavitù

Il 31 ottobre 1553 a Esmeraldas, in Ecuador, grazie al leader Alonso de Illescas, originario di Capo Verde, sorse la República de los Zambos, una vera e propria repubblica indipendente con una forma di governo autonoma.

di David Lifodi

Immagine: https://historiadeafrica.com/

È il 31 ottobre 1553 quando, a seguito di un viaggio iniziato da Panama e originariamente diretto in Perù, un naufragio conduce un gruppo di schiavi sulle coste di Esmeraldas (Ecuador, sulle sponde dell’Oceano Pacifico): i sopravvissuti, insieme al loro leader Alonso de Illescas, danno vita alla prima comunità nera in America latina che non ha vissuto la schiavitù.

Ritenuto come l’eroe della libertà afroecuadoriana, Alonso de Illescas, originario di Capo Verde, era divenuto schiavo a soli 10 anni. Per otto anni servì Alonso Illescas, il padrone da cui aveva preso il nome al momento del battesimo. A differenza di altri africani, Antonio de Illescas non lavorò mai nelle piantagioni, né fu impiegato nella raccolta del riso, ma fu un fedele servitore del suo padrone, tanto da sbrigare, in sua vece diversi compiti.

Antonio de Illescas era giunto in America latina a seguito di un accordo commerciale che voleva stringere il suo padrone tra Siviglia e Lima. Ben presto capì che la lingua spagnola rappresentava un’ulteriore forma di dominio e controllo, tanto più che, per far cadere Esmeraldas, nel 1577, la Corona spagnola parlò apertamente di “reducir a la cristiandad a los indios y negros de Esmeraldas y abrir un camino entre Quito y el Pacífico”.

Guidati da Alonso de Illescas, gli afroecuadoriani resistettero alle difficoltà della vita nella selva tropicale, si stabilirono nei territori delle comunità indigene Pidi, Niguas, Cayapas e Yumbos, con le quali strinsero degli accordi, e dettero vita al cosiddetto Cimarronaje, l’atto di ribellione che riaffermava i valori della popolazione africana, l’anelito di libertà e l’affrancamento dalla schiavitù. A Esmeraldas nacque una vera e propria repubblica indipendente con una forma di governo autonoma che riconosceva una propria, lingua, religione ed usi e costumi che finirono per mescolarsi con quelli delle comunità indigene.

Essere autonomi, sotto la guida di Alonso de Illescas, significava non riconoscere l’ingombrante e minacciosa Corona spagnola. La República de los Zambos, termine utilizzato dai suoi abitanti per autodefinirsi come discendenti della popolazione afro e indigena, detta anche Reino del Palenque de Illescas, portò Esmeraldas ad essere la prima città governata dagli africani, tanto da essere definita come asentamiento multiétnico.

Tuttavia, gli spagnoli non tardarono a mostrare la loro sete di conquista. Inizialmente la strada percorsa fu quella dell’evangelizzazione di indios e afrodiscendenti e, successivamente, avvennero degli scontri militari tra la República de los Zambos e la Corona. L’autonomia e la resistenza di Esmeraldas terminarono quando alcuni indigeni, alla fine, decisero di venire incontro alle offerte spagnole rompendo l’unità della República de los Zambos e, contemporaneamente, l’accordo siglato da Antonio de Illescas “Asiento, posesión y juramento de fidelidad”, certificava sì la pace, ma in pratica finiva per consegnare la città nella mani dei conquistadores.

Antonio de Illescas è considerato ancora oggi come l’eroe delle rivendicazioni degli afroecuadoriani tanto che, ogni anno, la Federación de Organizaciones y Grupos Negros de Pichincha assegna il riconoscimento Illescas de Oro alle personalità che si sono battute maggiormente per i loro diritti.

Nel 1997 il Congresso dell’Ecuador riconobbe Alonso de Illescas come eroe nazionale e, ancora oggi, la sua figura rappresenta un esempio per la comunità afroecuadoriana non solo per i suoi ideali di libertà e uguaglianza, ma anche per la sua pervicacia nel costruire una società più giusta in cui tutti i gruppi etnici avessero garantita la stessa dignità.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità