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Albania prossima alle elezioni. Ricominciano a parlare le armi

Solamente la scorsa settimana il premier Berisha aveva presentato, tra lo scetticismo generale, la domanda all’Unione europea per conferire al suo paese lo status di candidato. 

Nella serata dello scorso 2 maggio 2009, a Roskovec (Albania) è stato ucciso Fatmir Xhindi, uno stimato deputato del Partito Socialista, il maggior partito d’opposizione.

A pochi giorni dalla presentazione a Praga, da parte del Premier Sali Berisha, della richiesta di riconoscimento alla nazione d’oltre Adriatico dello status di candidato all’Unione Europea, e nonostante le assicurazioni fatte dallo stesso Premier agli scettici capi di Stato circa l’ineluttabilità della scelta della lotta politica democratica e civile da parte del suo Paese, i fatti hanno clamorosamente smentito le promesse.

In Albania ogni volta che ci si approssima ad una tornata elettorale ricominciano a parlare le armi e sotto i loro colpi cadono i politici.

Xhindi attorno alle 21 stava rientrando nella propria abitazione situata nel pieno centro di Roskovec quando, dopo aver bevuto un caffè in un bar dei paraggi, è stato freddato da un commando di almeno quattro persone che poi, favorite dal fatto che nelle città albanesi praticamente non esiste l’illuminazione pubblica, si sono dileguate indisturbate.

I congiunti del deputato ferito a morte lo hanno immediatamente caricato su un’automobile e trasportato all’ospedale di Fier ma nulla è valso a salvargli la vita. Domenica 3 maggio, nella stessa Roskovec si sono svolti i funerali musulmani alla presenza del Presidente del Parlamento Jozefina Topalli e del capo dell’opposizione socialista Edi Rama, candidato Premier alle prossime legislative.



Nonostante la caccia all’uomo scatenata in tutta la metà meridionale del paese dalle forze dell’ordine coordinate dalla Procura di Fier, l’impressione generale a Raskovec è che non ci sia una gran voglia di fare piena luce sul caso stante la pessima abitudine albanese di considerare l’omicidio come un normale strumento di lotta politica.

I sodali di Rama infatti puntano il dito contro il partito al governo condotto dallo spregiudicato Berisha, una volta membro del Partito comunista. Era il medico di fiducia di Enver Hoxa ed ora leader liberista e populista.

La notizia dell’omicidio di Xhindi è stata accolta con attenzione nelle capitali dei ventisette paesi dell’Unione europea la cui Commissione, nonostante la cocciutaggine del Premier albanese, aveva pregato Tirana di iniziare a parlare di avvicinamento all’Unione europea solamente dopo le elezioni del 28 giugno.

Il governo albanese ha voluto sfidare l’Unione europea ed ora è logico che i ventisette intendano chiudersi a riccio nei confronti di un paese che, come testimonia l’omicidio di Raskovec, ancora deve compiere un lungo e difficile cammino verso le piene libertà democratiche.

“Invece di mostrare i muscoli forse è meglio che gli albanesi, al di là dei proclami, inizino a rimboccarsi le maniche per davvero”. Così stamattina commentavano gli “sherpa” di Bruxelles addetti all’allargamento. 

Commenti all'articolo

  • Di Giovani (---.---.---.87) 6 maggio 2009 20:11

    O molta rispeto per la stampa libera ma sei une grande giornalista BUGIARDO quando scrivi per l’albania e i albanesi inventi le BUGIE con un grande pasione da non giornalista.
    1. Berisha come lui steso a deto "mai e stato medico di Enver Hoxha".
    2.Per ucisione del deputato nesuno in Albania a deto che erano quattro persone ad ucidere, forse e meglio che lei va a testimoniare ai invstigatori albanesi per aiutare nele indagine.
    I crimini e i crimineli hanno la stesa faccia come in Abania e in Italia e non penso che ucisione di un deputato pur sempre e grave non puo ralentare la strada di un paese che vuole entrare a fare parte dell’ Unione Europea. grazie 

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