• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Aggressione razzista a Venezia. Ormai è emergenza democratica

Aggressione razzista a Venezia. Ormai è emergenza democratica

L’aggressione è avvenuta in un ristorante del sestiere di San Marco durante l’annuale raduno consacrato alla Padania. Il comune si costituisce parte civile mentre il centro- destra abbandona l’aula.

La scena si svolge lo scorso fine settimana nel centro storico di Venezia, nel sestiere di San Marco, mentre era in corso l’annuale raduno dei popoli padani guidati dai ministri della Repubblica italiana Umberto Bossi e Mirko Calderoli. Alle undici e quaranta di Domenica un manipolo di sette-otto energumeni, visibilmente ubriachi, che indossavano in parte camice verdi ed in parte portavano al collo il fazzoletto con impresso il “sole delle Alpi” si è diretto con decisione verso il ristorante Bricola di Calle degli Specchieri, dove lavorano due camerieri albanesi.

Dopo aver attirato l’attenzione di uno dei due lavoratori immigrati picchettando con forza sulla vetrina del locale, il gruppo di criminali ha sfasciato le sedie del locale sulla testa di uno dei due albanesi procurandogli profonde ferite giudicate dai sanitari dell’ospedale del capoluogo guaribili in trenta giorni. Al suo collega, fatto oggetto di una scarica di cazzotti è andata un po’ meglio e per lui la prognosi è solamente di sette giorni.

“Quanto accaduto dimostra che per noi stranieri vivere e lavorare in Italia non è più possibile. Anche tra voi c’è della brava gente per carità ma ormai il razzismo è dilagato e porvi rimedio è diventato quasi impossibile”, questo l’amaro commento di più di un lavoratore albanese, residente in Veneto, registrato stamattina non appena la notizia è stata diffusa.



“Che cosa fai in Italia tornatene a casa tua, ma ce l’hai il permesso di soggiorno?” così i due aggrediti raccontano l’inizio dell’aggressione da parte del manipolo di leghisti. I sette, dopo aver compiuto il loro depravato dovere sono fuggiti cercando e trovando riparo nella vicina manifestazione dei popoli padani. La vile aggressione di Domenica a Venezia va ad aggiungersi alle periodiche ed ormai frequentissime aggressioni a carico degli omosessuali, uno di loro è stato ridotto in fin di vita a Roma tempo fa, e alla rabbia di molti genitori italiani quando scoprono che il loro amato e super- viziato figlio a scuola dovrà condividere il suo percorso formativo con suoi coetanei albanesi, romeni, cinesi o marocchini. Un rifiuto del diverso da parte di una buona parte di un popolo, quello italiano, che sino a pochi anni fa si riteneva, ed era ritenuto all’estero, immune dai pericolosi germi della xenofobia.

Il Comune di Venezia, su proposta del gruppo consiliare dei Verdi intende costituirsi parte civile contro gli aggressori ma, ieri sera, durante il dibattito relativo in Consiglio comunale al momento di votare la proposta degli ecologisti la Lega Nord ed il Pdl, partito all’opposizione, hanno abbandonato l’aula consiliare.

Un’occasione persa per dissociarsi dal fattaccio o un’involontaria firma d’autore su di esso? Dipende dai punti di vista.

Sergio Bagnoli

Commenti all'articolo

  • Di Bruzio (---.---.---.58) 16 settembre 2009 18:30

    I leghisti in primis sono stati quelli che hanno lanciato le ronde e che le hanno portate in parlamento difendendole strenuamente.
    Pensare che le ronde avevano il pretesto di salvaguardare i cittadini padani da eventuali stranieri malintenzionati. Come avete visto, senza sorprendervi, il passo dalla salvaguardia dei cittadini alla mera e vigliacca aggressione gratuita ai danni di due lavoratori per i padani è stato breve, brevissimo.

    Il terrorismo come si sa usa vittime innocenti per farsi notare e far vedere all’esterno quello che è il suo messaggio. In altre parole i padani di cui sopra non erano alle calcagna di due spacciatori albanesi o di due sgherri del rachet della prostituzione ma semplicemente di due onesti lavoratori di origine albanese. Se questo è, credo che sia giusto e doveroso far provare la stessa sensazione che hanno provato i due albanesi a quelli del nord, ma anche i due giornalisti meridionali scacciati da venezia, ecc ecc ecc , la lista è troppo lunga...

    Allora qui a Roma è pieno di gente del nord che lavora (come i due albanesi che lavoravano a venezia) per noi non fa differenza, ci sono studenti, commessi, operai, professionisti, ecc ecc ecc, cCOMINCIAMO COL BOICOTTARLI TUTTI, APPLICHIAMO I CONTRATTI DI LOCAZIONE AI FUORISEDE DEL NORD ALLA LETTERA, AUMENTIAMO LE PIGIONI, TRATTIAMOLI DI CONSEGUENZA, FACCIAMOPRESSIONE AFFINCHE’ LA LEGA COMINCI A RENDERSI CONTO CHE IL POTERE COSTA CARO, BOICOTTIAMOLI MA DICIAMOLO A TUTTI QUELLI DEL NORD, CREIAMO UN CASO, AI COLLOQUI DI LAVORO PRENDIAMO SOLO GENTE DI ROMA O DEL SUD, RESPINGIAMO I PROFESSIONISTI PADANI IN BLOCCO, FACCIAMO OBIEZIONE DI COSCIENZA, SVEGLIAMOCI ANCHE NOI UNA VOLTA PER TUTTE, LA GENTE DEL NORD DEVE INIZIARE A PAGARE PER QUESTA ARROGANZA CHE SI E’ BASATA PER ANNI SU UN FALSO STORICO E CIOE’ CHE ROMA E’ LADRONA ED IL SUD PURE, IL NORD INDUISTRIALIZZATO E’ FALLITO, IL VENETO E’ IN MANO AI CINESI, I DISTRETTI INDUSTRIALI DI UN TEMPO SONO PIOMBATI NEL NULLA, ADESSO ANDATE IN GIRO A PICCHIARE E DISTRUGGERE I CITTADINI ITALIANI NON VOGLIONO MESCOLARSI CON VOI

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares