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Afghanistan, il buio dei diritti

“S’è spenta la luce”: ricordo bene le parole con cui, il 15 agosto di due anni, un’attivista afgana per i diritti umani descrisse il ritorno a Kabul dei talebani. Gli stessi del 1996-2001: turbante, barba, mitra e Corano, nella loro edizione.

Cosa sia stato il buio dei diritti in questi due anni? Proviamo a riassumerlo con qualche cifra.

Tra agosto 2021 e maggio 2023 gli attentati dei gruppi armati e le vendette dei talebani contro le minoranze, soprattutto gli hazara, hanno causato 1095 morti e 2697 feriti. Mentre l’Afghanistan continuava a essere dominato da violenza e insicurezza, già alla fine dell’agosto di due anni fa le evacuazioni sono state sospese e milioni di persone si sono trovate a scegliere tra due opzioni disperate: cercare un precario riparo negli stati confinanti o essere braccati in casa.

Solo nel primo anno di dominio dei talebani ci sono stati 1247 arresti arbitrari di oppositori, manifestanti (tra cui 188 donne) e persone che avevano fatto parte della deposta amministrazione civile.

Nei tre mesi successivi all’agosto 2021 il 43 per cento degli organi d’informazione è stato chiuso. Complessivamente, in questi due anni, l’83 per cento delle giornaliste e il 52 per cento dei giornalisti hanno perso il lavoro.

Le donne sono state il primo bersaglio del regime patriarcale e misogino dei talebani. A causa dei divieti e della crisi economica, hanno perso il lavoro e dunque l’autonomia legata al reddito; oltre un milione di ragazze è stato escluso dall’istruzione secondaria e più di 100.000 studentesse non hanno più potuto frequentare l’università.

Divieto dopo divieto, alle donne è stata impedita non solo la partecipazione alla società civile ma la stessa presenza nello spazio pubblico. È stato nuovamente introdotto il reato di “abbandono della casa di famiglia”: con la contemporanea chiusura dei rifugi per le donne vittime di violenza, coloro che scappano dalla violenza domestica finiscono direttamente in carcere.

Altre informazioni su cosa hanno rappresentato questi due anni di potere dei talebani in Afghanistan sono reperibili in un approfondimento curato da Amnesty International Italia sul proprio sito.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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