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Aeroporto “Vincenzo Magliocco” di Comiso

E’ vero, tante volte non serve andare a rovistare in giro, fare tante supposizioni, oppure pensare che la verità, in ogni caso, non si renderà manifesta.

Tante volte è tutto più semplice, i fatti sono a portata di mano, bisogna solo guardarli.

E’ vero, semmai, che vicende troppo contorte, aggrovigliate, fanno perdere talvolta la cognizione del loro sviluppo, ci si stanca a seguirle e non sappiamo più come veramente esse siano andate.

La storia recente dell’aeroporto di Comiso è una di queste, contorta, aggrovigliata, con tanti personaggi in mostra o in cerca di visibilità.

Ma ricostruirla non è poi così difficile, basta andare sul sito ufficiale e spulciarsi un po’ le news!

Magari integrando i dati con qualche fonte esterna.

L’aeroporto “Vincenzo Magliocco” di Comiso venne realizzato durante il ventennio fascista, praticamente distrutto dagli alleati e ricostruito nel dopoguerra.

Tra il 1983 ed il 1991, è stato una base Nato, con ingenti investimenti per la realizzazione di infrastrutture, ancora esistenti.

I lavori per il nuovo aeroporto civile iniziarono nel 2004 e nel 2007 fu completata la pista, tanto che il 30 aprile dello stesso anno si tenne persino la sua inaugurazione, con un volo istituzionale alla presenza dell’allora ministro degli esteri Massimo D’Alema. In quell’occasione, lo scalo venne intitolato a “Pio La Torre”, per riprendere l’originaria denominazione “Vincenzo Magliocco” l’anno successivo, per disposizione della giunta comunale.

Ma questo era l’altro ieri, inaugurazione in pompa magna e banda musicale!
Veniamo a ieri e ad oggi!

In un incontro del 21 ottobre 2008, cui partecipano enti pubblici e privati, sindacati e forze sociali interessati al futuro del costruendo aeroporto di Comiso, si parla di un aeroporto pronto entro la fine dell’anno, più realisticamente entro 5 o 6 mesi. L’ing. Mancini, presidente della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania che detiene, attraverso Intersac, il controllo della Soaco di Comiso, sostiene che, per Comiso, l’unica soluzione per il futuro è “fare sistema” con Catania. Critico verso la Sac appare Maravigna, amministratore delegato Soaco, di cui parlerò ancora nel prosieguo.

Inizia il tam tam pubblicitario che mira a far conoscere l’aeroporto di Comiso al grande pubblico e addirittura ci si sbilancia sulla data d’inaugurazione: il 13 settembre 2009, giorno in cui saranno presenti in provincia le frecce tricolori.

Nel frattempo, l’ing. Mancini, presidente di Intersac Holding, conferisce all’onorevole Sebastiano Gurrieri, esponente del Partito Democratico di Ragusa, un incarico di consulenza della durata di un anno, che prevede un compenso di 30.000 euro oltre Iva e rimborso delle spese autorizzate da pagarsi anche in rate mensili, “in ragione delle precedenze esperienze politiche e professionali” e “della conoscenza del territorio sul quale insiste il bacino d’interesse dell’aeroporto di Comiso”.

Un paio di settimane dopo, a fine aprile 2009, l’assemblea dei soci Sac decide di congelare tutte le assunzioni di personale, finché lo scalo non sarà pienamente in funzione.

A fine giugno del 2009, l’ex sindaco di Comiso ed attuale deputato regionale Giuseppe Digiacomo lamenta forti ritardi nei tempi di inaugurazione, chiamando in causa l’attuale sindaco Giuseppe Alfano, con il quale ha inizio una lunga querelle.

L’onorevole Digiacomo darà luogo, nel tempo, a forme di protesta forti e plateali, incatenandosi a più riprese e confermando l’intenzione di volersi incatenare, il 16 dicembre 2010, ai cancelli del Ministero dei Trasporti!

Per la verità, non tutti condividono le posizioni dell’onorevole Digiacomo. C’è, anzi, chi lo considera il principale responsabile della situazione che si è venuta a creare, come l’ex amministratore delegato di Soaco, Maravigna, che nei mesi scorsi dichiarava: “a mio avviso le responsabilità sono unicamente dell’ex-sindaco di Comiso Giuseppe Digiacomo, che negli anni ha gestito la vicenda come se si trattasse del giardino della sua villetta” e, ancora, “ribadisco, per me è proprio Digiacomo il principale se non l’unico responsabile della situazione realizzatasi su Comiso. Si veda la puntata di ‘Striscia la Notizia’ ed il relativo tapiro consegnatogli. Farebbe bene a cambiare mestiere e sul punto condivido le dichiarazioni del presidente Enac Vito Riggio: tutte le responsabilità giuridiche sono da attribuire alla sua sindacatura”. (Fonte

Eravamo fermi alla fine di giugno del 2009! A luglio, la vicenda sembra prendere una piega decisamente favorevole e sembra imminente l’inaugurazione del “Vincenzo Magliocco” anche per l’interessamento dell’onorevole Nino Minardo del Pdl, che chiede direttamente al ministro Tremonti di ammettere l’aeroporto di Comiso a quegli stessi finanziamenti disposti in favore degli aeroporti di Treviso, Verona, Roma Ciampino ed altri.

Lo stesso mese di luglio 2009, appare ormai certo che l’aeroporto di Comiso avvierà le attività dall’autunno dello stesso anno.

A fronte di siffatte speranze, a settembre del 2009 sembrerebbe che la Sac ignori il “Magliocco”, anche per un suo eventuale utilizzo in occasione della temporanea chiusura dell’aeroporto di Catania “Fontanarossa”, prevista per la fine dell’anno.

Anche la Provincia di Ragusa chiede lumi alla Sac e, per bocca del suo vicepresidente Girolamo Carpintieri, avanza, per la prima volta a così alti livelli, un dubbio che tanti comuni cittadini hanno da tempo: “Forse la Sac ha acquistato le quote della Soaco solo per non dare spazio ad altri aeroporti del nord?”.

Ma l’ing. Mancini assicura: “Lo scalo di Comiso resta la prima alternativa a Fontanarossa in condizioni di criticità [...]. Ciò, ovviamente, a condizione che i lavori per la realizzazione dell’aerostazione di Comiso siano ultimati e consegnati per tempo alla Soaco consentendole di avviare finalmente l’operatività dell’aeroporto” e ancora “Sac è insomma il primo soggetto interessato alla piena operatività della struttura”.

A metà ottobre 2009, l’onorevole Minardo si impegna per far sì che il “Magliocco” venga inserito nell’elenco degli aeroporti di interesse nazionale. ma già ad inizio novembre ci si chiede che fine abbia fatto l’aeroporto di Comiso!

A fine dicembre del 2009, è questione di giorni la firma, da parte del ministro Matteoli, del decreto che riconosce il “Magliocco” come aeroporto di interesse nazionale ed in effetti passano solo alcuni mesi!

Il 6 luglio 2010, il senatore Giuseppe Lumia del Pd accusa che “quando la burocrazia centrale fa da sponda ad un governo nazionale nordcentrico succede quanto sta accadendo a Comiso. Qui da mesi viene bloccata l’apertura di un aeroporto civile di grande importanza per lo sviluppo di una delle zone più belle della Sicilia ma il giorno dopo i dubbi sembrano superati!

A metà agosto, anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, manifesta le sue perplessità sulle reali intenzioni della Sac: “la Sac chiarisca una volte per tutte perché ha investito a Comiso: perché convinta dell’importanza di stabilire una sinergia tra il Fontanarossa di Catania e il Magliocco di Comiso, o piuttosto, come purtroppo le apparenze fin qui farebbero sospettare, per bloccarne la nascita?”!

Dopo ulteriori e ripetuti rinvii, accompagnati da un gioco al rimpiattino sulle responsabilità, il 15 settembre di quest’anno, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, firma il protocollo per l’apertura dell’aeroporto di Comiso, alla presenza del presidente dell’Enac, Vito Riggio, dei rappresentanti del ministero della difesa e del sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano.

A distanza di poco più di un mese, l’onorevole Digiacomo lamenta altri ritardi l’ing. Mancini garantisce sull’impegno profuso dalla Sac per aprire lo scalo di Comiso entro l’estate del 2011 e sembra si sia arrivati alla fase finale dell’intero iter autorizzativo!

Non ci resta che attendere fiduciosi!

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