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Addio al monopolio dei petrolieri?

Rompere il monopolio dei petrolieri sulle pompe della benzina e portare alle famiglie italiane un risparmio di 450 euro l'anno grazie a prezzi più bassi di circa 6 centesimi al litro. È l'obiettivo di una proposta di legge che, proposta da Faib Confesercenti e Fegica Cisl, ha ottenuto l'adesione di quasi 70 parlamentari di ogni partito politico, delle associazioni dei consumatori e di oltre 450.000 cittadini.

L’obiettivo è quello di raggiungere le 500.000 firme necessarie per presentare una legge di iniziativa popolare, con una raccolta che vedrà banchetti nelle piazze e nei centri commerciali di ogni regione. Il testo è stato già depositato alle Camere da otto gruppi parlamentari (tra i quali Pdl, Pd, Lega, Idv e Udc). “Ecco uno dei pochi casi in cui una legge nata dal basso riesce a coinvolgere tutti i partiti - ha detto il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta - in questo testo convergono interessi che quasi mai riescono a fondersi tra loro, quelli dei consumatori, delle imprese, della grande distribuzione, della politica”.

“Il primo obiettivo è abbassare i prezzi - ha spiegato il vice direttore generale di Confesercenti, Mauro Bussoni - e il secondo liberare il mercato dai monopolisti. Oggi il 60% dei 25.000 distributori di carburanti sono nelle mani dei petrolieri”.

Il testo vuole rendere possibili in tutte le pompe i prezzi, più bassi di 6-11 centesimi, praticati negli impianti no logo. Rimuove quindi l'obbligo di esclusiva che impone al 92% dei gestori di rifornirsi da un unico petroliere, crea un mercato unico dei carburanti all'ingrosso dove tutti i distributori possono rifornirsi a un prezzo equo e separa il ruolo del petroliere da quello del rivenditore finale. Inoltre rende più comprensibili i prezzi, espressi in centesimi (per esempio 149,3 cent al litro invece di 1,493 euro) e vieta pubblicità poco chiare e ingannevoli sugli sconti. “Sono molto soddisfatto di questa iniziativa, darà una scossa al mercato”, ha detto il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti. “Se non è speculazione quella dei petrolieri, non so come chiamarla - ha continuato il presidente di Adusbef, Elio Lannutti - oggi con il petrolio sotto i 100 dollari al barile abbiamo gli stessi prezzi alla pompa di quando il greggio era sopra i 147 dollari”. Entro fine mese le firme saranno consegnate alle Camere e i promotori saranno in piazza per chiedere una rapida calendarizzazione. “Speriamo di avere una corsia preferenziale grazie ai tanti parlamentari che ci hanno sostenuto”, ha confidato Bussoni.

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