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Abolire i privilegi: 3 firme per cambiare davvero

“3 firme per cambiare davvero” è un’iniziativa partita da piazza del Popolo il 16 ottobre e portata avanti dall’Onorevole Alessandro Onorato, capogruppo dell’Udc in Campidoglio insieme all’associazione culturale Cambiare Davvero. L’associazione si pone come un contenitore nuovo di iniziative e di elaborazione di proposte concrete con il fine di portare avanti la politica sana ed i diritti degli italiani.

Proprio a loro sono state chieste 3 firme. La prima per togliere le auto blu in Campidoglio, lasciandole solo a Sindaco e vicesindaco. In questo modo si risparmierebbero almeno 10 milioni di euro l’anno, dando finalmente un giusto segnale agli elettori. La seconda riguarda la proposta di istituire l’Anagrafe Pubblica del Patrimonio immobiliare di Roma Capitale. Vale a dire, pubblicare sul sito di Roma Capitale un elenco con indirizzi, situazione, morosità e caratteristiche di tutti gli immobili del Comune col fine di ottenere maggiore trasparenza e controllo. La terza ed ultima, ma non meno importante, è per la proposta di legge elettorale reintroducendo le preferenze invece di affidarsi alle maxi-coalizioni. Per firmare, sono stati creati 11 punti di raccolta nei quartieri capitolini: da San Giovanni a Ostia, dall’Eur a Tor Bella Monaca. Sono tanti i volontari dell’associazione, tutti giovani, che con impegno portano avanti questo progetto. Per capire meglio il progetto e le sue conseguenze, ho intervistato l’Onorevole Alessandro Onorato.

Il 15 gennaio sarà l’ultimo giorno di questa iniziativa, quante firme sono state raccolte e quante erano state previste prima di organizzare l’evento?

Abbiamo già raggiunto il nostro primo obiettivo, che era quello di raccogliere 10 mila firme. Entro Natale speriamo di raddoppiare e di arrivare 20 mila: vogliamo dare un segnale forte al Sindaco e all’amministrazione, per far capire loro che è urgente approvare queste proposte.

Ogni cittadino metterà 3 firme per cambiare davvero, cosa succederà dopo?

Andremo dal Sindaco con le firme raccolte, e chiederemo alla sua maggioranza di portare le nostre proposte di delibera in Consiglio comunale: si tratta di misure di buona amministrazione che vanno al di là degli schieramenti politici. La trasparenza e la riduzione dei costi sono principi fondamentali su cui tutti i partiti devono essere d’accordo. La proposta per l’eliminazione delle auto blu è stata firmata dal capogruppo della Lista civica per Alemanno Antonino Torre, e quella per l’Anagrafe Pubblica del Patrimonio immobiliare è stata sottoscritta anche dal capogruppo del Pdl, Luca Gramazio, e da quello del Pd Umberto Marroni. Questo significa che su entrambi i temi c’è una grande convergenza: mi auguro che si arriverà all’approvazione il prima possibile.

Lei propone di eliminare tutte le auto di servizio e di rappresentanza, tranne quelle del Sindaco e il vicesindaco. Appena depositata la proposta di delibera, ha scelto di rinunciare all’auto che le spettava in quanto capogruppo, perché?

Mi sembrava un atto di coerenza necessario. Potevo chiedere l’abolizione delle auto blu e continuare a usare la macchina di rappresentanza? Non sarei stato credibile. Però non credo che si tratti di un privilegio inutile: Roma è una città vastissima, gli assessori e i capigruppo si spostano continuamente e fanno centinaia di chilometri ogni giorno. In questo senso si tratta di un servizio utile, ma si potrebbe avere lo stesso risultato spendendo molto meno. Per il noleggio, il carburante e gli stipendi degli autisti spendiamo 17 milioni di euro l’anno. Io propongo di stipulare una convenzione con i taxi il cui costo ammonti al massimo al 35% di quanto si spende oggi per l’auto di rappresentanza: un grande risparmio rispetto agli oltre 7mila euro al mese attuali. Bisogna poi considerare che più della metà dei veicoli del parco auto comunale servono per “funzioni operative”: in pratica per smistare la posta interna, che nel 2011, al Comune di Roma viaggia ancora con il “camminatore”. Questo vuol dire che ci sono dipendenti in carne ed ossa che girano per tutti gli uffici a distribuire lettere e protocolli: Jurassic Park, in pratica. Quanto si risparmierebbe con la posta elettronica certificata, o digitalizzando le delibere? Per non parlare del fatto che i 256 autisti potrebbero essere impiegati nel trasporto disabili e per guidare gli scuolabus, facendo risparmiare anche gli oltre undici milioni di euro che il Comune spende per esternalizzare quei servizi. Vogliamo far risparmiare al Comune sui costi della politica per dare di più ai cittadini romani.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.71) 29 dicembre 2011 15:50

    Ma si tratta di una colossale presa in giro da parte della casta municipale di Roma!

    Esponenti della maggioranza, invece di promuovere e fare approvare delibere che riducano i loro privilegi e le profonde oscurita’ immobiliari del comune, come e’ in loro potere e come sarebbe loro dovere, cosa fanno?
    Promuovono invece una raccolta di firme di cittadini che chiedano a loro di fare queste delibere!

    Cosi’ si fanno belli con i fessi e non rischiano niente: in Italia le proposte di legge di iniziativa popolare finiscono sistematicamente insabbiate dai politici.

    Ma chi fa queste intelligentissime interviste, non e’ capace di domandare a quei politici di maggioranza (il comune di Roma e’ in mano alle destre), perche’ non hanno fatto ieri queste delibere? perche’ non le fanno oggi? se fossero davvero convinti a farle, perche’ mai chiedere agli elettori di chiedere a loro?

  • Di (---.---.---.208) 11 gennaio 2012 12:35

    Vorrei puntualizzare che il promotore della raccolta firme non è affatto un esponente della maggioranza, ma siede convintamente tra i banchi dell’opposizione.
    Se poi il gentile commentatore avesse letto con attenzione l’intervista, avrebbe compreso che noi non stiamo chiedendo ai cittadini di fare le delibere, ma di sostenere due proposte di delibere scritte e regolarmente depositate dal capogruppo Udc Alessandro Onorato. Stiamo chiedendo ai cittadini di sostenerle perché vengano approvate il prima possibile, perché sono dei provvedimenti importanti che potrebbero portare un significativo risparmio per le casse del Comune. Noi siamo per strada e ci mettiamo la faccia, chi invece spara a zero leggendo solo il titolo di un articolo di merita che il Comune di Roma continui a spendere 17 milioni di euro ogni anno per mantenere 226 auto blu.

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