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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > A Sassari Tullio Solenghi inaugura “M’illumino di prosa”

A Sassari Tullio Solenghi inaugura “M’illumino di prosa”

Tullio Solenghi inaugura “M’illumino di prosa”. Al teatro Verdi ovazione per l’attore genovese in prima regionale nella rassegna invernale di prosa. Nel segno di un ungarettiano “M'Illumino di Prosa” Sassari ha inaugurato il trentatreesimo cartellone di prosa allestito da Cedac Sardegna.

La prima ha visto calcare il palco del teatro Verdi, (nelle repliche del 13 e 14 novembre) la Compagnia del Teatro Stabile di Genova diretta in regia da Marco Sciaccaluga. In ribalta l’inedita coppia: Tullio Solenghi – Maurizio Lastrico per Moscheta, famosa commedia scritta agli inizi del Cinquecento da Angelo Beolco noto Ruzante. La divertente pièce contrappone la raffinatezza e spregiudicatezza della città alla rozza vitalità e esplicita sensualità del mondo contadino. Il reiterato dibattito su una supposta contesa supremazia culturale fra mondo rurale e urbano si concentra nella scena madre. Unica per gli interi due atti dello spettacolo.

Bello nella scenografia anche se vicino ad un sovrapporsi di monologhi. Necessari di una costante concentrazione del pubblico (l'abbandono di qualche spettatore che non tiene sino alla fine è il triste segnale dei tempi correnti) soprattutto per i testi fortemente contaminati dai dialetti in campo, propri dei comuni rivali dell’epoca: Padova e Bergamo. Nell’intreccio di passioni, giochi e ammiccamenti emerge Betìa (brava Barbara Moselli), sposa di Ruzante (Tullio Solenghi). La procace donna dai costumi spartani incontra antichi e nuovi spasimanti. Fra questi il soldato Tonin (Enzo Paci) ha vita facile nella conquista della preda ambita sul contendente Menado (ottimo Lastrico proveniente dallo Zelig televisivo), infido compare del Moscheta. Tipica dello “scarpe grosse e cervello fine” l'arte di Ruzante incontra gli elementi contemporanei della società italiana: la mescola di divertimento popolare e ironia celata tende i favori dell'autore verso gli i più umili.

Le allusioni all'attrazione comune per il “buco della serratura” ed al voyeurismo diffuso si esplicano in un fuori programma improvvisato con la platea: Solenghi attira lo spettatore intrappolato nella battuta del “cornuto”. E' l'apice ilare dello spettacolo fuori copione. Che contribuisce non poco alla prolungata ovazione a fine spettacolo. Il prossimo appuntamento al teatro Verdi è nella seconda meta dicembre (17 e 18) per il ritorno in scena del Bardo. Sarà Maria Grazia Cipriani in regia che ha riscritto l'Amleto per il Teatro Del Carretto, leggendolo come un diario del protagonista rivissuto con passione. Il nuovo anno schiuderà il sipario al nuovo teatro comunale sassarese che ospiterà tutti gli altri spettacoli in rassegna.

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