A Roma c’è una guerra non dichiarata
E’ solo l’ultima vittima di una lunga serie, la colf filippina morta
Ci saranno le solite parole di circostanza, il sindaco e il governo che prometteranno... ma non cambierà nulla. A Roma c’è una guerra che fa più vittime della mafia o dell’Afghanistan, decisa da automobilisti senza alcun senso civico che con il loro atteggiamento, insofferenti al rispetto delle regole, diventano potenziali assassini.
E prima o poi questi comportamenti diventano letali: Roma ha purtroppo il triste primato in Italia per numero di pedoni morti per colpa dei “pirati della strada”. Basta guardare ogni giorno ciò che succede: stop non rispettati, deviazioni improvvise senza mettere la freccia, guidatori che parlano al cellulare, inserimenti prepotenti nella corsia principale senza rallentare. Una volta esistevano i vigili a fare da deterrente, ma sono ormai un ricordo degli anni ’60. Giro per Roma e non vedo controlli di nessun tipo. E il popolo italiano, insofferente endemicamente alle regole, trova alla guida dell’auto il massimo della libertà consentita, anche quella di togliere la vita ai malcapitati di turno.
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