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Il diritto monetizzato

La Consulta ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti del pubblico impiego.

La Consulta ha la scorsa settimana dichiarato illegittimo il blocco dei contratti del pubblico impiego. Però ha specificato che si tratta di "illegittimità costituzionale sopravvenuta". Questo significa che il blocco dei contratti fu a suo tempo legittimo (Governo Berlusconi 2010), ma la continua proroga no. L'illegittimità vale per il futuro e non per il passato. E non essendo retroattivo, non ci sarà il temuto rimborso quantificato in 35 miliardi da quella Avvocatura dello Stato che chiedeva non solo la legittimità, ma, in subordine, che si tenesse conto di quanto previsto dall'art. 81 della Costituzione (principio di pareggio di bilancio). Quindi la responsabilità di tutto questo è la riforma dell'art. 81, votata a maggioranza nel 2012 da PD, PDL e Terzo Polo (Casini, Fini e Rutelli).

Da quando infatti è stato introdotto nella Costituzione il principio di pareggio di bilancio, è cambiato il diritto nel nostro Stato. Ogni qualvolta la Corte Costituzionale deve pronunciarsi su una richiesta di tutela di diritti soggettivi, privati o pubblici, deve tener conto che questa tutela non comporti nuove spese per lo Stato. Quindi il diritto tout court è stato "monetizzato"! La Corte dice: "Riconosco il tuo diritto (la perdita del potere di acquisto), la sua tutela, ma siccome questo comporta una maggiore spesa, non te lo posso riconoscere"... Cassese dice che "la Corte è consapevole dei limiti degli effetti distributivi delle proprie decisioni. Se la Corte, con sentenze che hanno grande impatto sulla spesa pubblica, obbliga il Parlamento a riallocare grandi quantità di risorse, non solo produce squilibri di bilancio, ma priva di tutela altri titolari di diritti. Se obbliga il Parlamento a perequare le pensioni, toglie risorse che potrebbero andare ai giovani." Tutto questo mi fa pensare a quando gli on. Pannella e Martino, liberali doc, dissero che uno Stato non liberale potrebbe allora far pagare una sovrattassa a chi non porta la "maglietta della salute" perchè questo comporta facilità di ammalarsi e costi in più per la spesa sanitaria.

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