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A Italandia va tutto bene...

La nascita del termine “Propaganda”, viene collocata - storicamente - nel 1622, quando fu coniata la denominazione latina “Congregatio de propaganda fide”, per titolare un’organizzazione clericale con la missione di diffondere la fede cristiana.

Col passare del tempo, al termine “propaganda”, è stato dato il significato – negativo – di comunicare a grandi masse, notizie e informazioni atte a modificare i fatti reali. Accade in politica, con la cosiddetta “Propaganda politica”, ma anche in altri settori, come quello industriale o economico.

La tipologia di propaganda maggiormente conosciuta, resta comunque quella utilizzata sempre più spesso in ambito politico: si imbelletta la realtà, si smussano gli angoli della verità, al solo scopo da far percepire alla popolazione, una situazione di gran lunga migliore rispetto a ciò che accade realmente.

Funziona? Funziona. Considerando che, persino ai nostri giorni, in una società che dovrebbe essere maggiormente in grado di avere una visione globale e indipendente, rispetto agli accadimenti socio economici e politici, molte persone tendono a credere fermamente alle dichiarazioni che giungono dal mondo della politica.

Alcuni esempi pratici. Il premier Renzi, si sta attestando come il maggior utilizzatore di dichiarazioni propagandistiche nella storia della Repubblica Italiana.

Volete qualche esempio? Leggete di seguito.

Viene approvato il Jobs Act, che di fatto, con la cancellazione dell’art. 18 cancella alcuni diritti fondamentali dei lavoratori, ma continua a dichiarare che questa misura è a vantaggio dei lavoratori. Potrà continuare a dichiarare queste cose, fino alla fine del triennio 2014/2016, quello in cui – per effetto di una norma contenuta nel Jobs Act – le aziende che assumono nuova forza lavoro, possono avere grandi sgravi fiscali, fino a 8.000 euro l’anno per lavoratore. Ma solo per tre anni. Dopodichè, ha facoltà di licenziamento. Senza se e senza ma.

Sulla stessa norma, Renzi continua a dichiarare, e lo fanno anche istituti quali l’Istat, che grazie al Jobs Act, il numero dei disoccupati è calato. Nulla di più falso: la maggior parte dei nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, sono in realtà contratti di lavoro a termine già in essere, riconvertiti dai datori di lavoro per ottenere i famosi sgravi fiscali.

Malgrado il lampante gioco delle tre carte, diversi cittadini sono convinti che il Jobs Act stia realmente risolvendo il problema ormai annoso della disoccupazione e del precariato. Aspettiamo la fine del primo triennio, prima di tirar le somme e vedere quanti di questi lavoratori conserveranno il posto.

Altro esempio spiccio di propaganda politica: la riforma costituzionale. Come si sa, a inizio ottobre, saremo chiamati al referendum costituzionale. I quesiti referendari, come sempre, sono scritti male. La stessa riforma sembra scritta da chi di politica non capisce un fico secco.

Denis Verdini, novello “padre costituente”, molto discusso per le sue vicende giudiziarie e per le sue "riconversioni politiche", intervistato qualche tempo fa a Quinta Colonna, trasmissione tv condotta su Rete4 da Paolo Del Debbio, alla domanda: “Perché gli italiani devono votare Sì”? praticamente non ha dato alcuna risposta concreta. Dichiarare che "La riforma va fatta perché anche negli altri paesi europei stanno riformando la Costituzione" oppure "Perché è così" o ancora: "Perché così il paese diventa più simile agli altri", davvero è al limite del sopportabile.

Trattare i cittadini al pari di tanti deficienti non in grado di intendere e di volere, dovrebbe essere sancito dalla Legge. Oppure nemmeno Verdini sa perché è bene che passi la Riforma Costituzionale...?

Se volete vedere il video dell'intervista, collegatevi al link: Verdini a Quinta Colonna (potreste dovervi registrare al portale)

Potrete però ascoltare le dichiarazioni di Renzi, relativamente la riforma costituzionale. Alla fine di questo video, il premier dice: “la nostra legge elettorale (l’Italicum) sarà copiata in tutta Europa”. Si, è molto probabile. Andrebbe però spiegato il motivo. Sta per entrare in vigore il TTIP – patto transatlantico per gli scambi commerciali tra USA, Canada ed Europa - di cui ho parlato anche recentemente in questo editoriale. Malgrado le – ovvie – espressioni di giubilo che contornano la messa in atto di un trattato che, di fatto, serve a togliere ulteriormente gli ultimi brandelli di democrazia, uno degli elementi fondanti dei nuovi regimi autoritari europei, è proprio l’approvazione di una Legge elettorale che non consente al popolo di scegliere. La propaganda nella propaganda

Ma ci sono molti altri esempi di come si distorca la realtà per far passare altri messaggi. Ve ne racconto un altro.

Il prossimo 19 giugno, per le amministrative, anche nella Capitale si terrà il ballottaggio. I candidati in lizza sono la Raggi del M5S e Giachetti, del PD.

Prendiamo il programma elettorale della Raggi. E’ uno dei soliti programmi che mirano a sollevare le problematiche ormai diffuse, in una nazione che è al primo posto per livello di corruzione in Europa e al 61° posto su scala mondiale.

La manutenzione delle strade, che non vengono manutese perché i finanziamenti finiscono nelle tasche dei soliti noti e ignoti. La razionalizzazione del sistema di mobilità pubblica, fatto a pezzi dai motivi precedentemente scritti. La risoluzione di un debito di circa 20 miliardi, dovuto anche al fatto che a Roma, tra un po’ ci saranno più impiegati comunali che cittadini, e i soldi per gli stipendi, da anni ormai, si traggono da debiti contratti con le banche, in una situazione ormai traballante di tutto il sistema bancario nazionale, che ha sempre dato generosi finanziamenti ai soliti noti e ignoti, tanto poi, a pagare, sono i correntisti…

Ebbene: se si solleva il dubbio sul fatto che, anche per la Raggi sarà praticamente impossibile rimettere a posto i conti (dove li trova 20 miliardi?) cacciar via il malaffare, rappresentato dalle cosche malavitose e da politici corrotti, e dove troverà i finanziamenti necessari – e urgentissimi – per ricreare i manti stradali, l’illuminazione pubblica e una lunga serie di cose che davvero non possono più attendere, dal M5S e dai suoi sostenitori, si alza un muro, al grido: “L’onestà della Raggi risolverà tutto”.

Chi sostiene che io sia “pessimista”, quando avanzo i miei dubbi, non vuol proprio accettare che io sia, semmai, realista. Ma come si sa, all’italiano puoi togliere tutto: soldi, dignità, moralità, diritti civili…Mai la speranza che le cose possano migliorare. Quest’ultimo criterio, molto diffuso nella nostra nazione, è proprio quello che ci ha portati alla rovina. Ma vuoi mettere? Meglio prendersi tutti per il culo, e sperare che “A Italandia va tutto bene” o potrebbe, un giorno, andar bene. Quando, non è dato sapere…

Questo articolo è stato pubblicato qui

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