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A Firenze torna in scena il Medio Oriente

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Riparte domani il Middle East Now, il festival internazionale di cinema, documentari, arte contemporanea, musica, incontri ed eventi, arrivato alla sesta edizione che dall’8 al 13 aprile si svolgerà a Firenze.

Il tema di questa edizione sarà il viaggio, inteso come atto fondamentale di conoscenza, viaggio fisico, reale, ma anche viaggio culturale, artistico.

Sarà presentato in anteprima italiana il documentario Our terrible country (Baladuna al-rahib) di Mohammad Ali Atassi che segue lo scrittore e dissidente Yassin al Haj Saleh e il giovane fotografo Ziad Homsi, in un pericoloso viaggio da Duma alla volta di Raqqa, la città natale dello scrittore, caduta in mano ai fondamentalisti. Un documentario sulle laceranti ferite della Siria e sul rapporto tra due generazioni, coinvolta ognuna a suo modo nella rivoluzione siriana, che ne rivela le speranze, gli inganni e le sconfitte.

Sempre dalla Siria arriva From My Syrian Room (Min ghurfati), documentario dell’artista e regista Hazem al Hamwi, che ripercorre i suoi ricordi, da quelli più lontani legati all’infanzia quando riusciva a sentirsi libero solo disegnando ossessivamente, chiuso nella sua stanza, fino allo scoppio della rivoluzione nel 2011 quando si ritrova incapace di affrontare il terrore. Attraverso la sua storia, il regista racconta il potente desiderio di libertà di un’intera nazione.

Transit Game (Lu‘ba taranzit) di Anna Fahr, invece, racconta la storia di un siriano in fuga dalla guerra che desidera riunirsi alla sua famiglia. Sulla sua strada, nelle montagne a nord del Libano, incontra due ragazzini palestinesi, le cui storie di esilio gli offrono uno sguardo sulle incertezze che lo attenderanno.

Infine, sul Libano segnaliamo l’ultimo film di Ghassan Sahlab, acclamato autore del cinema libanese, The Valley (al-Wadi). Dopo un incidente stradale su una strada di montagna isolata, un uomo di mezza età perde la memoria e si imbatte in alcune persone con la macchina in panne, e dà loro una mano. Questi personaggi misteriosi lo portano nella grande tenuta che hanno nella valle della Beqaa, luogo in cui si svolgono anche traffici illegali, che forse il protagonista non lascerà mai più. Miglior Film al festival di Abu Dhabi, per un dramma interiore sull’instabilità e la complessità del Libano di oggi.

Il programma completo delle proiezioni e degli eventi si può scaricare qui.

 

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