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 Home page > Tribuna Libera > 9 dicembre: lo sciopero dei Forconi e la rabbia popolare

9 dicembre: lo sciopero dei Forconi e la rabbia popolare

Come una palla di neve partita dalla cima della montagna che mentre rotola a valle si trasforma in valanga, allo stesso modo lo sciopero che inizierà dalla Sicilia potrebbe trasformarsi in una sorta di rivoluzione nazionale.

 
Quando penso al 9 dicembre, chissà perché, mi sembra di sentire le note della Marsigliese risuonare nella mia mente; sarà forse perché taluni parlano oramai esplicitamente di "rivoluzione" per tale data. Intanto si avvicina il Santo Natale e gli Italiani si ritrovano le tasche vuote. Mentre i nostri politici, incapaci di produrre una nuova riforma elettorale, trascorrono le loro giornate a escogitare nuove tasse per ultimare il salasso coattivo ai danni del popolo, quest'ultimo si riversa nei supermercati alimentari per saccheggiare esclusivamente i prodotti in offerta; indicatore inequivocabile che le nostre risorse sono ridotte al lumicino.
 
Personalmente ignoro cosa accadrà all'indomani del giorno dell'Immacolata. E' mio auspicio che le manifestazioni non sfocino in azioni violente, fomentate dei soliti facinorosi. Detto questo, vorrei immaginare che il 9 dicembre sessanta milioni d'Italiani scenderanno in piazza senza alcuna distinzione politica e di schieramento. Sarà il popolo intero che protesterà contro il decadente sistema politico italiano. 
 
In teoria si tratterebbe di un semplice sciopero indetto del Movimento dei Forconi, ma in pratica nella data del 9 dicembre potrebbe canalizzarsi tutta la rabbia finora repressa nell'animo dell'italiano-medio. Tuttavia questi sentimenti di protesta non dovranno materializzarsi in atti di violenza; poiché essa è sempre controproducente e non necessaria. Nonostante la nostra classe politica, l'Italia è ancora una nazione civile e tale dovrà restare. Bisognerà solo far comprendere al "sistema" che il popolo è saturo. La storia insegna: quando la politica perde contatto con la realtà, è segnale della fine di un'epoca. Basta solo prenderne atto.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.146) 7 dicembre 2013 13:35

    Pressione >

    Venire letteralmente alle mani sta diventando l’ultima “etichetta” del dibattito politico.
    Sempre più spesso i media danno riscontro di attacchi “violenti” e azioni “prevaricatrici” che hanno come teatro dei luoghi simbolo del confronto democratico. Dalle aule del Parlamento ai Consigli territoriali il dibattito su leggi, norme o bilanci offre lo spunto per “risse” furiose.

    Non pochi pensano che questo sia lo strumento “promozionale” di campagne elettorali ormai alle porte.
    Quasi nessuno sembra avvertite i rischi connessi.
    Un simile ricorso alla “violenza” potrebbe in realtà segnare il “crepuscolo” del nostro sistema rappresentativo.
    Così come non è da sottovalutare il rischio della “emulazione”. Passare dalle Aule istituzionali alle strade ed alle piazze, il passo è breve.

    Sintesi. I rappresentanti delle forze politiche che credono ed hanno a cuore il sistema democratico, hanno il dovere di assumere, da subito, una chiara-ferma posizione di condanna e di respingere-vanificare ogni tentativo di coinvolgimento.

    PS > Una “visibilità” così eclatante sfrutta la “pressione” emotiva di Riflessi e Riflessioni improntate alla faziosità …

  • Di (---.---.---.252) 7 dicembre 2013 19:13

    Tanto sappiamo che durerà finchè non arresteranno i capi delle cosche a capo delle rivolte. Guardacaso, lo scorso anno finì tutto con gli arresti dei capi per mafia. Che coincidenza! 

    La rivoluzione della mafia, sottoforma del partito che prese lo 0,4% alle elezioni regionali, wow! Alla faccia dei 60 milioni di persone per bene!
    Intanto qualcuno sta già vendendo la benzina in nero a 2 euro. Ah già, ma non lo fanno per la mafia, lo fanno per il popolo.
    • Di (---.---.---.156) 8 dicembre 2013 11:03

      ma infatti non mi sorpende che questo vinci si sia scordato di dire chi controlla i forconi: si tratta dello stesso "giornalista" che quando accorinti è diventato sindaco non ha trovato di meglio dafare che scrivere attacchi gratuiti contro di lui

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