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300.000 in piazza a Roma per difendere la libertà di stampa

Una giornata di buone notizie legate all’informazione quella di sabato 3 ottobre: mentre Anno Zero festeggia ancora i suoi 7 milioni di contatti alla puntata terremoto di giovedì (con cui la redazione ha rischiato l’ennesima censura) e la Gabanelli fa sapere che si è raggiunto un accordo per garantire la copertura legale a Report, Roma fa il pienone con la mobilitazione nazionale per la difesa della libertà di stampa indetta dalla FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). Così sabato pomeriggio la capitale si è bloccata per protestare in Piazza del Popolo contro le sempre crescenti ingerenze politiche sulla stampa. Alle 17 si contavano già 150.000 presenze, raddoppiate in meno di un’ora con le 300.000 presenze delle 18.00 (sessanta mila per la questura).
Sul palco a raccontare la lunga giornata e la moltitudine di interventi c’era Andrea Vianello (conduttore di Mi Manda Raitre), che ha annunciato in un’alternanza veloce ma densa di significati gli ospiti della manifestazione, dal segretario della Fnsi Franco Siddi - che ha sentenziato: “Il governo ritiri il dl Alfano e le querele contro Repubblica e Unità" - ai rappresentanti dell’Ansa, dall’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida, all’applauditissimo autore di Gomorra Roberto Saviano, che ha elencato alcuni nomi dei giornalisti caduti mentre facevano il loro mestiere, chiedendo che non si "infanghi" il loro nome e ricordando che "verità e potere non coincidono mai". Ci sono stati cittadini, rappresentanti di associazioni, giornalisti e precari che a farsi dare dei "farabutti" dal premier non ci stanno, anche se quelli di Rai3 se lo sono scritti, beffardamente, su uno striscione.
 
Interessanti gli interventi di Reporter Sans Frontier, che registra la situazione della libertà di stampa in Italia posizionandola all’ultimo posto in Europa, Neri Marcoré e moltissimi altri tra attori, giornalisti, rappresentanti di categorie legate alla comunicazione che hanno voluto dare il loro contributo raccontando pezzi di Italia libera e giornalismo sano, delle realtà che potrebbero venire a mancare se l’intervento del governo sul controllo della stampa dovesse radicalizzarsi. Tra gli altri anche voci come quelle del siciliano Pino Maniaci dalla tv di controinformazione Telejato che, salito sul palco annunciato sempre da Vianello, ha gridato a gran voce di spegnere la televisione e accendere il cervello.
 
Durante l’intera manifestazione si sono alternati sul palco anche alcuni artisti come Teresa DeSio e il satirico Simone Cristicchi, che ha annunciato al microfono: «C’è una escort bionda da spostare, è targata Bari ed è parcheggiata davanti Palazzo Grazioli» e poi ha intonato brani ironici e amari legati al tema della libertà.

 
Tutto questo mentre il partito di Berlusconi sta architettando l’ultima mossa per smantellare la libertà di stampa: modificare l’articolo 21 della costituzione. A denunciare la mossa a sorpresa è stata l’Associazione Libertà e Giustizia che racconta l’insana azione ad opera del senatore Andrea Pastore del PDL, che ha presentato un disegno di legge appoggiato dalle firme di 40 senatori (compresa quella del capogruppo PDL Maurizio Gasparri e del presidente emerito Francesco Cossiga).
 
Alla manifestazione in difesa della libertà di stampa, poi, si è unito anche il corteo di insegnanti e studenti mobilitati in difesa dell’istruzione, dell’università e della scuola che stavano protestando a Trastevere. Così, mentre Rai News 24 e Sky tg 24 mandavano in onda le immagini in diretta della manifestazione e i siti Internet di Repubblica e dell’Unità aggiornavano le loro home page con notizie, foto e immagini in tempo reale, sul palco arrivavano informazioni sulle adesioni a raffica: hanno aderito, tra gli altri, l’Ordine dei Giornalisti, Libera, Mondadori, redazioni e cdr di Sky, Mediaset e Rai, Il Sole 24 ore, Il fatto quotidiano, Repubblica, l’Unità e il Corriere della Sera, l’intera struttura di Rai tre, la redazione di Striscia la Notizia (rappresentata in piazza dal Gabibbo e dal finto Bruno Vespa), e altri volti del panorama satirico come Vauro Senesi, Sabina Guzzanti, Paola Cortellesi; le redazioni di Report, Ballarò, Anno Zero, L’infedele, Parla con Me, Giustizia e Libertà, Arci, le associazioni per la difesa del consumatore Adusbef, Codacons e Adiconsum. Tra i sindacati ha aderito la CGIL (ma non la CISL e la UIL che questa volta non hanno voluto dare il loro appoggio all’iniziativa) e moltissimi altri che potete continuare a leggere (in rapido aggiornamento) sul sito di Repubblica.
La serata si è conclusa con quelli di Caterpillar (popolare trasmissione di infotainment di Radio2) che hanno proposto un concerto dalle curiose sonorità per concludere in bellezza una giornata dedicata alla libertà.

Credits Foto: Grazia Gasperi

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