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 Home page > Tribuna Libera > 1992: un ritratto fedele del berlusconismo

1992: un ritratto fedele del berlusconismo

Sto seguendo in questi giorni la serie televisiva “1992”, incentrata sugli eventi politici e sociali accaduti in Italia nel 1992 e oltre. La serie, tra l’altro, si caratterizza per la presenza di vari personaggi molto ambiziosi e nei quali la “dose” di arrivismo sociale è molto accentuata.

(http://systemfailureb.altervista.org/1992-una-serie-televisiva-che-parla-di-arrivismo-sociale/)

La serie però mi ha colpito soprattutto per il fatto che ritrae in modo splendido un fenomeno ancora adesso presente in Italia, ossia il berlusconismo.

A riguardo vorrei riportare alcuni brani da un articolo pubblicato in passato su questo blog dal titolo “Cosa ha portato il berlusconismo”:

Il berlusconismo in Italia ha portato programmi come “Drive in” o “Grande fratello” o ancora “Non è la rai”. Programmi come questi hanno portato al tempo una rivoluzione nella televisione italiana portando anche in Italia “la società dell’immagine” che si stava diffondendo da anni nel resto del mondo, una società dell’immagine che basava e basa la sua forza sul culto “patinato” dell’immagine, di icone pop, di icone da copertina, di dive e divi della televisione, dello spettacolo, della moda etc.

http://systemfailureb.altervista.org/cosa-ha-portato-il-berlusconismo/

Nella serie tv 1992 è citata la trasmissione “Non è la rai” insieme ad altre trasmissioni televisive del tempo andate in onda in Italia. Viola, la figlia di Leo Notte(personaggi di 1992) partecipa a questa trasmissione che è considerata, come altre, il trampolino di lancio per il successo. Come già detto, la serie televisiva si caratterizza per una serie di personaggi che pretendono il successo dalla loro vita, personaggi intrisi di un’alta dose di arrivismo sociale, arrivismo sociale che è stato uno dei tratti peculiari del berlusconismo.

Riprendendo ancora l’articolo su citato:

Ebbene il berlusconismo in Italia è stato interprete di “qualcosa” che in quegli anni si cominciava a vedere già nel resto del mondo occidentale: “cultura pop da copertina” “massificante”, “prorompente e impetuosa”, contraria ad una certa cultura che andava ripudiata perchè “stantia e vecchia”. Il berlusconismo si è fatto interprete della società dell’immagine contemporanea estremizzandola e rendendola “pacchiana e cafona”, estremizzandola rendendola ancora più patinata, ancora più superficiale e commerciale.

La società dell’immagine nel mondo occidentale ha portato e porta ancora alla ribalta icone pop, mitologie, supereroi, divi del cinema, della televisione, dello spettacolo, della moda etc.

Una società dell’immagine che ha riempito il vuoto emerso dalla caduta delle ideologie massificanti, una società dell’immagine che ha proposto nuovi dei, nuovi totem da adorare, una società dell’immagine espressione e facciata del sistema società neoliberista e capitalista.

http://systemfailureb.altervista.org/cosa-ha-portato-il-berlusconismo/

Ebbene, 1992 riporta tutto ciò in forma romanzata e quindi attraverso le vicende di vari personaggi possiamo appurare cosa ha significato il berlusconismo in Italia, versione nazionale di un fenomeno presente nel mondo occidentale negli ultimi decenni. I personaggi di 1992 sono pronti a tutto pur di ottenere l’affermazione sociale che ritengono più opportuna per le loro aspirazioni. Emblematico è il personaggio della femme fatale Veronica Castello disposta ad avere rapporti sessuali con diversi personaggi della serie pur di arrivare a compiere il suo scopo ossia lavorare nella televisione.

Vorrei riprendere anche questo brano: “il berlusconismo ha promosso anche un forte “arrivismo sociale”, una cultura del “tutto e subito”, ha promosso fenomeni che troviamo in tutto l’occidente come la desertificazione culturale e l’appiattimento sociale”.

http://systemfailureb.altervista.org/cosa-ha-portato-il-berlusconismo/

Come si vede chiaramente anche nella serie tv su citata il berlusconismo ha promosso la cultura del “tutto e subito”, la cultura del successo, dell’ambizione, ha promosso una società dell’apparire, una società di plastica, patinata e superficiale, una società dove primeggiano appiattimento sociale e desertificazione culturale, una società contraddistinta da un’esorbitante massificazione. Riportando un pensiero della su citata Viola, ella dice al padre che non serve studiare e gli fa capire che le “cose” come “Non è la rai” a lei piacciono…

Questo articolo è stato pubblicato qui

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