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Commento di GeriSteve

su La scrittura inutile


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GeriSteve 30 settembre 2017 11:23

Leggo una frase che condivido appieno:
"L’uso del web ci ha fatto diventare tutti più veloci e ricettivi a discapito della lentezza, ma anche della riflessione, elementi entrambi decisivi per affrontare contenuti complessi."
Da qui l’autore va a discutere vantaggi e svantaggi di una scrittura veloce e meno riflessiva.

Consiglio un ottimo libretto che tratta a fondo l’argomento "comunicazione veloce e i suoi effetti; è: "Elogio della ribellione", scritto da Lamberto Maffei, che denuncia i gravissimi pericoli di questa comunicazione, e li denuncia dal punto di vista di un neurologo, preoccupato sopratutto per lo sviluppo cerebrale dei giovani.

Tentando una sintesi:

la comunicazione veloce impone di "capire tutto" velocemente, cosa che si può fare soltanto con l’emisfero destro, capace di collegare tanti stimoli diversi e interpretarli, mentre il sinistro è più adatto alla analisi sequenziale di ogni elemento e alla riflessione.

Utilizzare tanto l’emisfero destro disabitua tutti ad usare il sinistro e in particolare nei giovani ne inibisce lo sviluppo, lasciandolo atrofizzato.

Il risultato è la diminuzione o perdita totale della capacità di riflettere bene su un certo argomento.

Oltre ad un danno individuale c’è anche un preoccupante danno sociale: la trasformazione dei cittadini in un popolo capace di recepire i tanti stimoli esterni, specialmente quelli che devono essere acquisiti in tempi stretti (TV, radio, filmati...) ma sempre meno capace di elaborarli e rifletterci creando così una opinione personale sui singoli argomenti.

Se gli stimoli esterni provengono da una fonte centralizzata (Big brother Orwelliano, o una qualsiasi dittatura reale) o da fonti apparentemente diversificate ma sostanzialmente tutte controllate, accade che quasi tutti ricevono gli stessi stimoli, quasi tutti ne comprendono il significato, e quasi tutti sono incapaci (o non hanno il tempo o l’interesse o l’abitudine) di elaborare le loro diverse opinioni personali sugli argomenti trattati.

Il risultato è una popolazione di individui che la pensano tutti nello stesso modo, una popolazione facilmente controllabile da chi controlla l’informazione veloce, che in genere è la stessa oligarchia che controlla il potere politico e quello economico.

In analogia con Stephan Hessel, che ci ha lasciato il suo breve ma forte messaggio in: "Indignatevi", qui Maffei ci ricorda l’urgenza di ribellarsi all’indottrinamento dell’informazione veloce.

La scrittura lenta e, ancor più, la lettura lenta sono gli strumenti necessari per riflettere, quanto serve, su ciò che si scrive e si legge.

GeriSteve


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