PRO referendum >
Nel
giro di un mese negli USA si terranno le Presidenziali (con rinnovo di larga
parte del Congresso), mentre in Italia si voterà il referendum di conferma
della riforma Costituzionale voluta da Renzi. OBAMA e RENZI per due giorni si
sono scambiati in pubblico ripetuti chiari attestati di reciproca simpatia e
stima.
Si sa che gli americani d’origine italiana presenti negli Usa sfiorano i
20 milioni e che sono oltre 200 mila gli Italiani ivi residenti che hanno
diritto di voto al referendum. E blandire l’orgoglio dei potenziali elettori è utile
chiave per favorirne il consenso.
Ancora.
I media stanno dando ampio spazio alle
marcate “discordanze” tra la Commissione UE ed il nostro Governo in merito ai
contenuti della prossima manovra. In ballo ci sono abbastanza miliardi da condizionare
in modo sostanziale l’adozione delle molteplici misure economico-sociali già sbandierate
“convintamente” dal premier RENZI.
Nel contempo è tanta la “grinta” con cui il nostro
Premier, proprio ora, sta incalzando e sfidando i suoi omologhi di Bruxelles a
rilanciare i migliori ideali del sogno Europeo. A COMINCIARE dal capitolo delle
spese di gestione degli immigrati.
Sintesi.
Comunque vada a finire la partita, in
tanti italiani resterà la percezione ricevuta della sua tempra da leader e Capo.
Tempra meritoria di fiducia e di puntuali prove di assenso (v. referendum).
Giusto
LA’ dove volevasi arrivare.
Tutto va bene quando giova al Consenso Surrogato di
chi è sensibile alla fascinazione mediatica …