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Commento di pv21

su Referendum costituzionale: la CGIL vota No. Intervista ad un lavoratore del Coordinamento RSU


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pv21 30 settembre 2016 19:15

Perché NO >

Gli Organi che amministrano porzioni di territorio non hanno i compiti e le funzioni di quelli (Parlamento, governo, …) che detengono e decidono le sorti di un’intera nazione. Il Capo del governo non è affatto il Sindaco d’Italia.

GOVERNABILITA’ e stabilità di un paese non dipendono e non si esauriscono nella promessa “velocità” decisionale di una unica Camera deliberante. VERO presupposto e requisito è l’effettivo livello di “rappresentatività” di tutta la popolazione.

Per quanto attiene alla sbandierata “semplificazione” e “trasparenza” basta andare a leggere (capire) il testo del nuovo Art.70 che disciplinerà il Procedimento legislativo.


Di più.

NESSUNO dei “sapienti” favorevoli al SI tenta di dimostrare che la pluriennale crisi del paese è frutto di una mancata “svolta” Istituzionale.

Con un DEBITO inchiodato sui 2.200 miliardi il prospettato risparmio (da verificare) dei costi Istituzionali varrebbe circa lo 0,0002 (2 decimillesimi).

Curiosa è altresì la “profezia” che, dopo oltre 2 anni di annunciate riforme “epocali”, senza questa conferma referendaria l’Italia rischierebbe addirittura il “baratro”.


Non ultimo.

Un assaggio del futuro clima “democratico” è nel dispositivo di quella Legge elettorale (ITALICUM) che può “regalare” (premio) una maggioranza “blindata” anche con l’assenso di solo 1/3 dei cittadini.


Perché NO.

Non si cambia mai “tanto per vedere come va”. Cambiare ha un senso purché l’alternativa offra accertabili soluzioni migliorative.

NON E’ il titolo a fare la reale sostanza di una riforma Costituzionale.

A fronte di reiterati suadenti “proclami”, la clausola vitale è andare Avanti con Metodo


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