Perché NO >
Gli
Organi che amministrano porzioni di territorio non hanno i compiti e le
funzioni di quelli (Parlamento, governo, …) che detengono e decidono le sorti
di un’intera nazione. Il Capo del governo non è affatto il Sindaco d’Italia.
GOVERNABILITA’ e stabilità di un paese non dipendono e non si esauriscono nella promessa
“velocità” decisionale di una unica Camera deliberante. VERO presupposto e requisito
è l’effettivo livello di “rappresentatività” di tutta la popolazione.
Per quanto
attiene alla sbandierata “semplificazione” e “trasparenza” basta andare a
leggere (capire) il testo del nuovo Art.70 che disciplinerà il Procedimento
legislativo.
Di più.
NESSUNO dei “sapienti” favorevoli al SI tenta di
dimostrare che la pluriennale crisi del paese è frutto di una mancata “svolta”
Istituzionale.
Con un DEBITO inchiodato sui 2.200 miliardi il prospettato risparmio
(da verificare) dei costi Istituzionali varrebbe circa lo 0,0002 (2 decimillesimi).
Curiosa è altresì la “profezia” che, dopo oltre 2 anni di annunciate riforme “epocali”,
senza questa conferma referendaria l’Italia rischierebbe addirittura il
“baratro”.
Non ultimo.
Un assaggio del futuro clima “democratico” è nel
dispositivo di quella Legge elettorale (ITALICUM) che può “regalare” (premio)
una maggioranza “blindata” anche con l’assenso di solo 1/3 dei cittadini.
Perché NO.
Non si cambia mai “tanto per vedere come va”. Cambiare ha un senso
purché l’alternativa offra accertabili soluzioni migliorative.
NON E’ il titolo
a fare la reale sostanza di una riforma Costituzionale.
A fronte di reiterati suadenti
“proclami”, la clausola vitale è andare Avanti con Metodo …