Chi vince >
Tutti stanno
accreditando a M Renzi la paternità esclusiva del successo ottenuto con la
nomina di S Mattarella come riprova delle sue superlative capacità di leader.
In realtà nessuno conosce il nome del vero artefice. Colui che, per primo, gli
ha segnalato tale promettente candidatura.
Di fatto Renzi doveva solo
constatare il livello di gradimento da parte della minoranza PD. Per il resto
si prospettava un curriculum tale (ex democristiano, siciliano, plurititolato, …)
da calamitare l’attenzione ed il forte consenso di ampia parte del
centrodestra.
A Renzi, semmai, va riconosciuto il merito di aver capito al volo
di avere tra le mani un asso di briscola.
La concreta possibilità di mitigare,
come Segretario, le recriminazioni della minoranza PD e insieme di riaffermare con gli alleati le prerogative
ed il primato della sua Presidenza.
Visto che anche in politica delle “riserve”
di metodo non riescono ad invalidare la valenza “sostanziale” di una proposta. Ancor
meno arrivano a “legittimare” il collasso di una alleanza di governo.
Al limite
non si possono escludere momenti di “difficoltà” per il clima di diffidenza così
ingenerato.
Ergo. Attribuirsi ogni merito è spesso l’identikit di uno spirito emblematico
di un Dossier Arroganza …