Quando si parla di libertà di espressione si vuole solo dire che non
bisognerebbe prendere per legge provvedimenti punitivi. Cioè non si può
usare la forza contro le parole, le vignette, le manifestazioni, etc..
Non è accettabile che sia lo stato a giudicare della liceità delle
espressioni, perchè è campo inevitabilmente arbitrario e si creerebbero
disuguaglianze davanti alla legge, e non è accettabile la repressione.
Nulla
di più. Non si intende dire che ogni opinione dovrebbe poter essere
manifestata senza incorrere in critiche o reazioni. Anzi. La stessa
libertà di espressione garantisce le critiche e le reazioni: posso non
comprare un giornale, posso scrivere all’editore, posso criticarlo
pubblicamente, posso organizzare la protesta, come manifestazione, mail
bombing o boicottaggio, posso manifestare in centomila modi diversi la
mia offesa, il mio sdegno, la mia rabbia, e il mio disaccordo, posso
emarginare e ostracizzare le idee e le espressioni che trovo offensive,
inaccettabbili, posso prenderle in giro e farne satira, etc.. E ciascuna
di queste azioni è del tutto lecita e rientra nella libertà di
espressione. Di modo che la libertà è di fatto limitata dalla libertà.
Perchè se io posso esprimermi pure anche gli altri possono farlo in
risposta. Libertà di espressione sta semplicemente per "rifiutiamo di
rispondere alle parole con i tribunali, la polizia, la galera, la
censura e simili violenti strumenti repressivi". Non ha ache fare col
giudizio su ciò che si esprime, per cui può abbracciare tutti da Storace
a Erri De Luca, da Hebdo a Dieudonnè, dai filooccidentali angli
antioccidentali e così via.