Due popoli, due Stati. Questa soluzione, per decenni, è stata condivisa dalla larga parte dei cittadini israeliani. Rabin stava per realizzarla, ed è stato ammazzato; Sharon si era convinto che fosse la soluzione migliore per Israele, ma ha avuto un ictus; Olmert era giunto ad un livello avanzato negli accordi con l’ANP, ma uno scandalo l’ha costretto a dimettersi. Nel frattempo qualcuno continuava ad agevolare la colonizzazione dei Territori, che non ha mai subito interruzioni dal ’67 in poi, di qualunque colore fosse il governo in carica.
Nel 2002 la Lega araba presentò la sua iniziativa di pace: riconoscimento di Israele e fine dell’ostilità del mondo arabo nei suoi confronti, in cambio di uno stato palestinese e di una trattativa sui profughi. Proposta completamente ignorata dai governi israeliani, che però hanno continuato ininterrottamente a lanciare allarmi sui pericoli esistenziali per Israele dovuti all’avversione arabo islamica.
Se questo breve riassunto dei fatti fosse trattato come una radiografia si noterebbe la presenza di una inequivocabile e sospetta macchia oscura, sicura causa dei sintomi preoccupanti che minano la salute del paziente.
Sarebbe ora di approfondire la diagnosi, di fare un esame istologico che consenta di approntare una cura adeguata, prima che il paziente muoia.
Il riconoscimento dello stato palestinese è cosa buona e giusta, ma non è una cura, come non lo è mettere il paziente in isolamento.