A. Savioli - 1) Persio Flacco scrive: " La partita vera
è tra chi, non essendo siriano, vorrebbe dissolvere la Siria e chi vorrebbe
invece conservarne l’integrità". Però nello stesso tempo da "non
siriano" definisce false le argomentazioni di un siriano (Salam Kawakibi è
un ricercatore siriano. Dal 2006 dirige l’istituto di ricerca Arab Reform
Initiative. Dal 2009 è ricercatore della facoltà di scienze sociali e politiche
dell’università di Amsterdam).
Chi come lui sostiene la tesi del complotto destabilizzatore,
parla di disegno globale e di primavere arabe tout court, di Siria, Libia e
anche Ukraina, ma omettono sempre di parlare di Tunisia, dove tutto è
cominciato con un "dittatore" rimosso immediatamente senza portare il
paese nel baratro siriano con uno scontro fratricida e dove alle recenti
elezioni ha vinto un partito laico. Dimenticano anche di dire che in Egitto c’è
stata una restaurazione dell’esercito, lì si che ha fatto da garante prima e
dopo, non schierandosi con Mubarak prima né col vincitore estremista poi. E non
parlano nemmeno dello scoppio di manifestazioni di piazza e pacifiche in paesi alleati
dei cattivoni americani, come la Giordania.
Il tentativo di rendere lineare il corso degli eventi, in
realtà viene fatto da chi sposa la tesi complottista, negando le manifestazioni
di piazza pacifiche immortalate in centinaia di video (le ho postate centinaia
di volte a quelli come lei PF, ma non servono a nulla, siete arroccati nelle
vostre costruzioni ideologiche), tacendo di arresti e torture, tacendo dell’opposizione
politica interna ospitata da San Egidio, che non chiedeva la caduta del regime,
ma costretta all’esilio o alla prigione. (continua)