"L’illusione di Dio" è il più grande bestseller ateo di tutti i tempi?! A mio giudizio, non lo merita proprio. Mi piace dire qual è il libro che io invece sceglierei se dovessi indicarne uno solo per occupare tale posizione: "Il buon senso" del barone d’Holbach, possibilmente integrato con la superlativa introduzione di Sebastiano Timpanaro e il parimenti eccelso suo commento. Voltaire, che, pur non essendo un’educanda, ne fu scandalizzato, disse che quello del barone era ateismo "per camerieri e sartine": intendeva chiaramente criticarlo, senonché la definizione era giusta ma costituiva un involontario elogio, "Il buon senso" essendo un libro semplicissimo ma proprio per questo massimamente persuasivo e scoraggiante per qualunque oppositore.