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Commento di Osvaldo Duilio Rossi

su Per una cultura della Mediazione


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Osvaldo Duilio Rossi Osvaldo Duilio Rossi 25 agosto 2014 11:01

Un mediatore facilita il dialogo tra le parti, fa ordine tra le idee e le soluzioni, decomprime le emozioni negative che ostacolano il confronto costruttivo e organizza la struttura del contratto di conciliazione, anche collaborando con le parti per scriverlo.
Un mediatore, insomma, ha le competenze di un consulente psicologico e di un consulente legale.

Un mediatore mette le persone in condizione di spiegare le proprie necessità (l’una all’altra) e di capire cosa può fare ciascuno per risolvere il problema in prima persona o cosa accadrebbe (al patrimonio, alla qualità della vita, ecc.) se il problema non venisse risolto.

Le persone hanno poche idee quando devono risolvere un problema, spesso perché s’innesca la c.d. visione a tunnel, che impedisce di adottare punti di vista alternativi al proprio. Un mediatore aiuta le persone a proporre idee nuove e a modificare quelle vecchie - magari mettendoci del suo - per trovare soluzioni fuori dagli schemi e per creare valore aggiunto, trasformando una lite in un vantaggio.

Le emozioni negative intrappolano le persone nelle loro posizioni di principio che spesso impediscono di scegliere soluzioni vantaggiose. Un mediatore permette alle parti in lite di sfogare in modo sicuro le loro emozioni e di acquisire una mentalità razionale, necessaria per trovare soluzioni pratiche che permettano di risparmiare tempo e soldi.

Un mediatore usa tecniche di comunicazione che gli permettono di creare un clima cooperativo al tavolo negoziale.

A chi litiga conviene fare a meno di un mediatore solo se riesce a fare in prima persona tutto quello che farebbe un mediatore. E chiunque può imparare a farlo.


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