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Commento di

su Italia, doccia fredda da Moody's


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14 agosto 2014 16:15

Sì Zag,

la teoria che il potere politico sia la facciata del potere economico è quella che va per la maggiore. Però come teoria ha alcune falle, non mi convince del tutto. Tanto per cominciare, non vedo il vantaggio economico del tenere una nazione in crisi invece di lasciarla fiorire. Si guadagna di più in un’economia fiorente. Si dice che "gli stranieri" (diciamo le multinazionali, ma pure certe grandi società italiane) non vedono l’ora di comprare asset italiani a prezzi stracciati: ma che cosa se ne farebbero poi? A meno che non s’immagini che qualcuno voglia comprarsi l’Italia per guadagnare sul turismo... ma mi sembra fantascienza; non c’è nient’altro in Italia che non si possa trovare altrove e a costi più bassi. E poi, questa è una strategia che impiegherebbe generazioni per compiersi, gli speculatori economici hanno orizzonti temporali molto più limitati.

Escludendo che i "poteri forti" siano quelli economici privati, e guardando in direzione di FMI, BCE e compagnia cantante, la cosa potrebbe essere meno fantascientifica, ma mi rimane difficile immaginare che l’FMI o chi altri voglia far fallire l’Italia, o renderla schiava. Certo, l’orizzonte temporale potrebbe essere più lungo rispetto ai privati, ma richiederebbe un controllo esteso a tante - troppe persone. Come si fa a convincere così tante persone a perseguire un disegno di cui non si trae alcun vantaggio?

Rimane ancora, mi pare, una teoria: cioé che lo smantellamento della capacità produttiva italiana sia stato architettato da alcuni Paesi europei, Germania in testa, perché l’Italia "faceva paura": era intorno agli anni ’90 una vera potenza economica, comunque superiore al resto d’Europa. Ma io mi chiedo: possono persone intelligenti "avere paura" dell’Italia? Ma anche ammesso che abbiano complottato per limitare l’Italia, adesso avrebbero raggiunto lo scopo, e le conseguenze stanno arrivando anche per i complottisti.

E arriviamo al punto che mi è meno chiaro. Perché mai una schiera di politici italiani - ne hai elencati diversi, da Berlusconi in avanti - dovrebbero giocarsi la carriera e il proprio paese sottostando a dettami imposti da altri? Quale sarebbe il loro vantaggio? Soldi? Non credo. Potere? Ci credo appena poco di più.

Insomma, probabilmente si tratta di una miscela esplosiva di poteri forti privati, poteri forti istituzionali, avidità e incapacità dei singoli come Berlusconi e Renzi. Ognuno degli attori elencati recita una parte limitata dentro al suo piccolo giardino. Capisco che la Germania sia abbastanza contenta di non avere più un rivale economico come 20 anni fa, ma non credo che persegua questo obiettivo. Capisco che Renzi giochi a fare lo statista strapotente, ma non credo che prenda supinamente ordini da Draghi o da qualcun altro. Un esempio che supporta la mia tesi è che Berlusconi aveva provato a fare la svolta autoritaria come Renzi adesso; era forse schiavo dei poteri forti? Diciamo di sì. Avendo fallito, è stato sostituito da Monti, schiavo pure lui nominato da Napolitano, altro schiavo. Ma poi Monti è stato defenestrato proprio da Berlusconi, con una specie di commedia ridicola avallata da Napolitano. Allora Berlusconi non era schiavo? E Napolitano, che la diede vinta così facilmente a Berlusconi, era schiavo?

No, ripensando all’avvicendamento dei vari personaggi mi pare di notare che ognuno persegue i propri interessi e le proprie inclinazioni, non un disegno comune. In comune fra tutti vedo solo una certa incapacità di fondo, una certa distanza dal buon senso e dal sentire comune, che però è facilmente spiegabile: a parte Berlusconi, gli altri erano politici o professori, gente che - ben si sa - non capisce una mazza della vita normale (e aggiungerei che non capiscono una mazza neanche del loro campo professionale). Berlusconi e Renzi si assomigliano per arroganza avidità e loquacità, ma non altro.

Ritengo perciò che ci siano i margini per uscire da questa situazione, se solo 60 milioni di persone riusciranno a svegliarsi. E’ difficile tenere a bada milioni di persone, il potere ce l’hanno loro, non quattro persone in giacca e cravatta. Ed è questa la battaglia da portare avanti.

Ciao,

Gottardo


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