SI, no, forse >
Superare il bicameralismo non è mai
stata la materia di scontro. Per il resto, dopo 5 mesi, la riforma del Senato è
tutta ancora in divenire. Sminuire la funzione politica del nuovo Organo è tesi
a dir poco “contraddittoria”. Tant’è che si punta a conservare la prerogativa dell’immunità
parlamentare.
Nello specifico. Dei 95 futuri Senatori “eletti” dai Consigli Regionali
21 saranno dei Sindaci “prescelti” con modalità speculari a quelle in uso per i
Presidenti della Repubblica. Per contro. Mancando di una propria “investitura”
popolare, i Senatori così “nominati” risentiranno di una qualche forma di “sudditanza”
verso il gruppo designatore.
Non ultimo. Da un lato la durata del mandato
Senatoriale coinciderà con quella delle varie Istituzioni territoriali da cui
dipende la nomina. Dall’altro risultano “ignorate” le implicazioni di possibili
sopravvenuti “scioglimenti” di detti organismi (Art.126 della Costituzione o del
D.Lgs. 267/2000). Tutte concause che rendono “precarie” la continuità e l’efficacia
di un iter decisionale assembleare. Di più. E’ compito “aggiuntivo” che si può
assolvere senza specifici oneri (rimborsi)?
Postilla. Gratuite, o peggio, suonano
certe “reprimende” mosse da Renzi nei confronti di “professoroni”, tecnici
saccenti e dissidenti “ricattatori”. Sotto il peso dei successivi assestamenti
i “paletti” da lui piantati si stanno via via assottigliando. Resta quindi da
chiedersi su quale modello “compiuto” il Segretario-Premier ha ottenuto il
40,8% dei voti. Tutto appare orientato-scandito da una Sua esigenza di “credibilità” ancora da rinsaldare
nel Consiglio d’Europa.
Ridisegnare la Costituzione non è esercizio da Consenso
Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione mediatica …