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Commento di Alfonso Mandia

su M5S: come volevasi dimostrare!


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Alfonso Mandia Alfonso Mandia 7 giugno 2014 05:29

Gentile sig Gottardo,

innanzitutto, e senza ombra di ironia, la ringrazio per aver avviato questa discussione. Ritengo un bene in generale, quand’anche questo fosse vivace e dai toni accesi, il confronto, ancor di più quando si svolge tra due persone che la pensano diversamente.

Detto questo, torniamo a noi.

Mi faccia capire, la prego, come riesce a conciliare il suo odio verso i razzisti con il rispetto delle idee della Lega, per esempio?

Pensi che per me la democrazia è una cosa talmente seria che per come la vedo ritengo che anche i fascisti di Casa Pound abbiano diritto di parola, e per questa mia posizione sono stato crocifisso spesso da una parte e dall’altra, ma dal riconoscere questo diritto al rispettare idee partorite da individui come Borghezio, Gentilini o Carderoli, criminali che aizzano ai roghi dei campi rom, alle spedizioni punitive contro migranti, omosessuali, e in generale contro chiunque sia percepito "diverso" rispetto alla loro idea gretta, incivile, ignorante di normalità, che vanno a pescare nella parte peggiore degli italiani, che si intestano con fierezza leggi razziali come la Bossi-Fini, se mi permette ce ne passa un monte, di distanza.

Qual’è la sua idea di democrazia, per definire democratico uno come Farange, che vuole l’aliquota unica, che nega il riscaldamento climatico contro ogni evidenza scientifica, tanto per dirne un paio, tutto per proteggere gli interessi di quella stessa finanza che ha provocato la crisi e che continua a mangiarci sopra della grossa come se niente fosse accaduto, per proteggere i miliardi e il potere di multinazionali responsabili dei peggiori massacri, mentre ovunque milioni di esseri umani fanno una vita infernale grazie alle politiche criminali di un Europa politica, per dirla con lei, che non esiste e mai è esistita, se non come comitato d’affari internazionale?

Per tornare a casa nostra mi domando come si possano rispettare le idee del segretario di un partito come il PD, i cui esponenti sotto le varie sigle hanno inventato e legalizzato i lager per migranti che oggi si chiamano CIE, facendo ingrassare i soliti quattro maiali della fattoria, ricorda la fattoria di George Orwell? Da una parte migranti tenuti come bestie senza neanche un briciolo di dignità, dall’altro grassi e pasciuti funzionari che incassano mazzette e fanno la cresta sulle schede telefoniche da cinque euro.

E’ democratico, secondo lei, il Jobs Act? E il piano casa? Ed è democratico, lo stato in cui si trovano i diritti civili in questo paese?

Che le piaccia o no, signor Gottardo, quale che sia e sarà la sua idea su di me e su quello che scrivo, io questa la chiamo gentaglia e nutro tutt’altro che rispetto.

Personalmente, per tornare al M5S, poco o niente me ne importa del bel gesto di Grillo che fa tagliare gli stipendi ai deputati, se poi su Facebook chiede a chi lo segue di raccontare cosa farebbe se stesse in macchina con la Boldrini, perché una cosa del genere non è una svista o una boutade di cattivo gusto, è istigazione ai peggiori istinti, conoscendo come lui conosce, gli italiani.
Vede, il punto non è notare soltanto alcune cose piuttosto che altre ma che certe cose, per quanto mi riguarda, oscurano il valore di altre.

Che una buona fetta di popolazione la pensa come gli inglesi, lo so bene anch’io, quindi la falsità a cosa si riferisce, al fatto che per me il problema dell’immigrazione non è un problema ma soltanto uno dei fronti della guerra tra poveri che i padroni del vapore hanno scatenato, confidando sul fascismo strisciante che ci ha sempre contraddistinto, che non ci ha fatto fare una piega nè di fronte alle leggi razziali di Mussolini nè di fronte a quella di Fini e di quel sub-umano di Bossi, sulla grettezza di chi ritiene un individuo come Berlusconi un povero perseguitato, sulla mancanza di dignità di un popolo che accoglie festante le elemosine che il cacicco di turno elargisce, scatta sull’attenti al cospetto dei potenti e afferra torce e forconi con i più deboli, sul servilismo di una classe politica che è la perfetta e fedelissima immagine speculare del popolo che è stato chiamato a governare?

Non manco di rispetto a chi la pensa diversamente da me, ma a chi professa, pratica, e dà forza ad idee che con la civiltà, la democrazia, il buon senso, l’umanità, c’entrano poco o niente, e che così facendo ha contribuito da padrone, servitore o complice poco importa, a ridurre questo paese all’ammasso informe, scuro e chiuso su se stesso e sulle proprie fobie e miserie che è diventato.

La saluto cordialmente

Alfonso Mandia


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