Una quarantennale occupazione iniziata dopo una guerra di aggressione che Israele ha subìto, ripetuta dopo qualche anno da un’altro attacco finalizzato a farlo scomparire dalla faccia della terra. Magari non dimentichiamoci anche questo e la mancanza di una trattativa di pace che si vuole abitualmente addebitare a Israele quando se ne conoscono altrettanto bene gli impedimenti nati e cresciuti in ambito arabo.
Detto questo, che NON è il tema dell’articolo, resta la prassi, molto più diffusa di quanto si voglia ammettere, di una comunicazione tanto alterata quanto finalizzata a sostenere e amplificare le ideologie a cui sono asservite.
Per farla più semplice....balle.