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Commento di

su Spaghetti, mandolino e Berlusconi


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20 marzo 2014 20:29

Le faccio presente che non ho mica negato che le mafie siano un prodotto della terronia. Rilegga se ha dubbi.


Ho semplicemente affermato che il malaffare italiano non si limita alle mafie del sud, pertanto parlare sempre e solo di mafie, pizza, mandolino e spaghetti (con tanto di foto di Alberto Sordi che non è notoriamente della val di susa) significa far rientrare l’iconografia del malaffare del centro-sud italia dove il centro-sud italia stavolta non c’entra.

Qui si parla di Silvio Berlusconi, che pare abbia avuto rapporti con la mafia e non si sa dove abbia fatto fortuna. Uso il pare perché servirebbero sentenze per fare certe affermazioni senza rischiare querele (io non ho l’immunità parlamentare, non so lei), ma di certo era legato a stretto giro con Craxi e i socialisti che all’epoca avevano creato la Milano da bere. La stessa Milano da cui poi è partita la lega nord, che attribuiva a roma ladrona malcostume che era invece prettamente locale, e infatti si è visto come è andata a finire.

Ripeto il concetto: si può evitare di usare l’iconografia delle mafie del sud quando si parla di malaffare di tipo diverso? E’ una maniera per attribuire episodi delittuosi a chi non c’entra e uscirne puliti. Perché pizza, mandolino e spaghetti sono ormai sdoganati a simbolo dell’italia che non va, tirati in ballo a spiovere come in questo caso, mentre la polenta e il risotto alla milanese sono simboli puliti, vergini. 

Ad ognuno i suoi concittadini illustri e le proprie ricette regionali, svecchiamo le figure retoriche alla luce delle novità che sono emerse negli ultimi anni: pare che il malaffare non sia esclusiva del sud italia.

Immagino che sentire associare Riina alla madonnina di milano o al palo di siena, invece che alla cassata siciliana, potrebbe creare qualche interrogativo in chi è abituato a collegarlo ad altre realtà regionali.

Basta con questi stereotipi. Se non avete problemi ad ammettere il malaffare del nord, usate le vostre usanze come simbolo delle malefatte che avvengono nei vostri territori e sporcatele come si conviene. Oppure non usate certe forme retoriche, perché non è obbligatorio l’uso degli stereotipi nei discorsi, ma che almeno si usino con criterio e non a spiovere.

Gli spaghetti e il mandolino danno già, ogni qual volta sono tirati in ballo a ragione. Stavolta lasciamoli stare.

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