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Commento di

su Il Tribunale dell'Inquisizione all'Unità


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16 ottobre 2013 10:46

Il “caso” Verona: censurati i manifesti degli atei-agnostici.
La città di Verona è spesso tappezzata di manifesti raffiguranti il volto di un uomo
(capelli lunghi color castano chiaro, barba rada e morbida, occhi azzurri) e con la
sottostante scritta GESU’ TI AMA. Tali manifesti sono periodicamente affissi in molti
spazi pubblicitari disseminati nella città, tanto da poter dire che ogni tanto
imperversano.
Ora è evidente, quindi, che la censura operata dalla Giunta scaligera nei riguardi dei
manifesti che pubblicizzano l’UAAR fa sì che ci troviamo in presenza di una
discriminazione vera e propria perpetrata nei confronti delle persone non credenti (atei
ed agnostici). E questo in base a cosa? In base ad una presunta “potenzialità lesiva” tutta
da dimostrare, poiché il messaggio del manifesto non contiene né la negazione di Dio né
(ancor meno) una sua derisione: il messaggio ha un chiaro e semplice contenuto
promozionale dell’UAAR rivolto a chi vive bene senza credere in Dio.
Per contro, il sindaco Tosi e il presidente provinciale Miozzi patrocinano un convegno
decisamente e vergognosamente omofobico!!
Un diritto, se non lo è per tutti, diventa privilegio! E un’amministrazione pubblica che
discrezionalmente (vale a dire senza alcun riferimento a norme o leggi) discrimina
dimostra di NON essere laica.
La Consulta ha definito la “Laicità dello Stato” come supremo principio costituzionale
(sentenza 203/1989). La laicità dovrebbe essere il valore supremo e universale di ogni
Stato, di ogni Amministrazione Pubblica, di ogni partito politico. Ma così non è: sia a
livello statale che locale (regioni, provincie e comuni) si assiste ad un diffuso e perenne
comportamento da “stato etico-confessionale” che vuole imporre le proprie idee e i
propri “valori” a tutti (compresi atei, agnostici e diversamente credenti), censurando
tutto ciò che non è conforme al cosiddetto “pensiero unico” (il loro).
Stato e Amministrazioni locali non hanno ancora capito che il medievale “pensiero
unico” è finito, e che ormai si devono rassegnare al “libero pensiero” e al pluralismo,
compreso quello religioso.
L’UAAR è un’associazione di promozione sociale regolarmente iscritta all’albo
nazionale delle APS (n° 141), diffusa su tutto il territorio nazionale, che svolge attività
culturale promuovendo convegni e conferenze (tre anni fa, proprio qui alla Gran
Guardia, si è tenuta la conferenza con Beppino Englaro sul Testamento Biologico che
ha avuto un gran successo di pubblico).
Per questo, la decisione della Giunta veronese di esprimere “parere non favorevole
all’affissione” di tali manifesti assume una gravità ancora più rilevante.
Noi del Circolo UAAR di Verona restiamo nell’attesa di quelle che saranno le
auspicabili azioni legali che la Direzione Nazionale deciderà di prendere in merito.
Firmato: Direttivo Circolo UAAR di Verona,
Campedelli Angelo (coordinatore Circolo UAAR di Verona).


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