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Commento di

su I radicali e l'aiuto a Berlusconi


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3 settembre 2013 20:10

Bivio >

Nel processo penale il Giudice, a fronte di motivata “eccezione” di illegittimità sollevata dalla accusa o dalla difesa, può decidere (Ordinanza) di rimettere i relativi atti alla Corte Costituzionale.
La Giunta delle Elezioni ha solo il compito di verificare la “candidabilità” di un soggetto o la sua “compatibilità” con la carica parlamentare “secondo i requisiti dettati dalla legge”. In questi termini assume, in ambito parlamentare, una funzione di tipo giurisdizionale.

Da qui le strade si dividono.
Il Giudice, che non è l’estensore della Legge, ha l’onere di maturare una personale (libera) convinzione sulla sentenza da emettere, in base alle prove ed agli atti acquisiti.
La Giunta delle Elezioni opera e decide in funzione delle “posizioni” assunte dalla maggioranza di una ventina di componenti che sono “delegati” dalle forze politiche che concorrono al dibattito legislativo.

Veniamo alla Legge Severino.
Per ammettere una sua presunta incostituzionalità e inapplicabilità (v. pareri pro veritate) occorre che si formi una maggioranza “ravveduta” tra i delegati dei partiti che l’hanno voluta e votata. Una maggioranza, quindi, che dovrebbe far propria la “prospettiva” di un Parlamento fatto di membri “insindacabili” sotto il profilo penale, salvo che non vengano colti in flagranza di reato nell’atto di commettere delitti puniti con il carcere.

Non è certo compito della Giunta “revisionare” le sentenze, ma solo di verificarne l’eventuale incidenza sui requisiti “dettati” per le funzioni pubbliche.
Ergo. Non ha alcun senso affermare che non schierarsi con la “difesa” equivale ad assumere un ruolo di “accusa”.
Gli Organi democratici non devono mai essere “pilotati” dal Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione mediatica …


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