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Commento di

su Ius soli: stranieri e cittadinanza


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24 luglio 2013 03:42

Non credo proprio di averla fatta di fuori. Infatti nella costituzione non si parla di usi e costumi, gli italiani non sono definiti. Non devono avere una cultura di matrice cattolica, non devono avere idee politiche o sociali di un certo stampo, non esiste il cibo nazionale.


Gli italiani devono rispettare la legge, punto. E la legge tutela le minoranze culturali e anzi ne promuove la partecipazione sociale. Questo vuol dire che non esiste l’italiano "tipo" e che non è l’aderire ad uno stampo culturale a definire l’italianità. Si è italiani anche se fuori dallo stereotipo, anzi la costituzione sottolinea come anche chi è "diverso" dal gregge ha pieno diritto di espressione.

In altre parole puoi essere musulmano, mangiare cibo cinese ogni giorno, avere una cultura e professare idee che non vanno per la maggiore, indossare quello che ti pare... basta che rispetti la legge. Devi rispettare la legge ed esprimerti in lingua italiana, punto e basta.

Anzi, ad ascoltare certa propaganda politica, pare che l’italiano sia diventato obsoleto, tanto da pretendere di esporre indicazioni stradali in dialetto.


E’ la legge che va rispettata, non la cultura locale. Se non ci mettiamo in testa questo, si parla dell’aria fritta. Non troverai un solo passo nel nostro codice legislativo che ponga come requisito fondamentale il rispetto delle tradizioni locali per essere italiani. Non vale neanche per gli italiani, figuriamoci per gli stranieri.

Gli stranieri non devono rispettare l’italianità, ma le leggi dello stato Italiano, il quale considera le differenze culturali come un valore aggiunto.

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