A me è sembrato che evidenziare la bruttura della festa di quest’anno c’entrasse molto con la bruttuta generalizzata imperante nella nostra città a causa di chi ci amministra e di chi elegge chi ci amministra.
Non a caso anche report della settimana scorsa è partita da li, dalla festa: dalla palese ignoranza e brutalità di chi porta i ceri accesi sulle spalle col sostegno dell’arcivescovo e della cricca clerico fascista che lo spalleggia. 
Sono gli stessi che attediano i nostri giorni e i nostri anni in questa città: non cambieranno mai, nemmeno se venissimo annessi alla libia con un colpo di mano di gheddafi: ovviamente, loro sono una conseguenza culturale della degenerazione operante a livelli "alti"; ma ovunque in italia, la borghesia è degenErata e Berlusconi è il premier che gli spetta a questa destra decrepita, boccheggiante, di merda; la sinistra fa altrettanto schifo e reporter ha fatto bene a mettere bianco insieme a ciancio e scapagnini sul banco degli imputati. Speriamo che un giorno la tradizione dei ceri sarà solo un lontano ricordo, nel frattempo domina e cosentino uno ei beneficiari del racket della cera apre pure una fondazione d’arte con orientamenti biecamenti fascisti.