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Commento di

su Sull'intervista a Casaleggio: ma il paese reale dov'è?


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25 giugno 2013 22:16

per (---.---.---.4) 25 giugno 20:02 e 21:26

Non disprezzo l’impegno di Grillo, al quale, anzi, credo si debba riconoscere almeno l’aver dato uno scossone contro il torpore di molti cittadini "distratti". Io non voglio avere pregiudizi contro nessuno, ma questo (secondo me) vuol dire non averne nemmeno a favore. Ho l’impressione che noi italiani finiamo sempre per schierarci a favore o contro quel personaggio o quell’altro e non valutiamo più le cose per capire quali sono eventualmente favorevoli o contrarie a... noi.

Sui dubbi riguardo l’intervista, mi sembra strano che uno come Casaleggio, a cui conoscenza e intelligenza certo non mancano, non riesca ad essere chiaro e sia costretto a rimanere "fumoso"; ma ammettiamolo pure: il fatto è che a dispetto di tutti i discorsi e di tutti i mezzi utilizzati, da lui e da Grillo, la chiarezza non arriva lo stesso.

Per quanto attiene a Platone, Kant e tutti i pensatori, a parte che non si sono mai inseriti in Parlamento, erano i primi loro stessi a mettersi in discussione e ritenevano prezioso il dubitare. Quindi non si tratta di farne un falò, su questo sono d’accordo, ma nemmeno di concedere (non ai filosofi ma ai nostri politici) una fiducia eccessiva, di cui rischiamo di pentirci. Per esempio: in Gran Bretagna, qualche tempo fa, il Primo Ministro ha governato così bene, che è stato rieletto; il secondo governo è stato addirittura migliore del primo, ma alle elezioni successive il popolo, pur considerandolo al massimo della bravura, ha votato in modo opposto, mandandolo a casa; persone di mia conoscenza, elettori britannici, mi diedero questa spiegazione: "perché ha già governato abbastanza, ora basta altrimenti si rischia che si creino clientelismi". Mi si obietterà che questo è proprio quello che dice M5S: "due mandati, poi a casa", ma io dico di no perché c’è una differenza fondamentale: secondo M5S questo dovrebbe essere imposto per Legge, mentre quello che è successo in Gran Bretagna è stato imposto dalla coscienza civile del popolo, fatto di persone che pensano perché dubitano. Noi italiani, invece siamo stati condizionati prima dalla Storia (Imperi, Signorie, Papati, Monarchie e infine la dittatura) e poi dalla malapolitica che ne ha approfittato, a ragionare da sudditi e non da cittadini, per cui siamo "naturalmente" portati a valutare i personaggi anziché le idee, per scegliere qualcuno da seguire, anziché da controllare.

Ogni partito della malapolitica che ne ha approfittato, lo ha fatto sempre creando confusione per disorientarci e poi presentarci il proprio leader come portatore di chiarezza e quindi "salvatore"; è tutta psicologia. Il problema è che anche M5S sta usando lo stesso sistema; e allora la differenza dov’è? Come dice il Sig. DI PAOLO (con il quale mi complimento per l’acutezza, in generale): non c’è niente di nuovo sotto il sole.

Per quanto riguarda i soldi, ribadisco quanto affermato in conclusione del mio precedente post delle 15:02.

Cordialmente.

Manny


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