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Commento di

su Evviva la vittoria al ribasso del PD, tra il Grillo azzoppato, il PDL sfatto e il centro sparito


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13 giugno 2013 19:55

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Opinionisti e politologi di varia tendenza fanno a gara nell’interpretare gli esiti delle elezioni amministrative. Si va dalla qualità dei candidati, alla validità delle proposte, all’offerta di cambiamento, ecc..
Due fatti non sono discutibili.
La lievitazione dell’astensionismo e la regressione dei consensi targati M5S.

In sostanza.
A fronte di un paese che vieppiù impoverisce è sempre più corposa la quota di elettorato che non è più disposta ad “ascoltare” e si colloca al di fuori dei “circuiti” di confronto democratico. Non bastano buoni propositi ed annunci di soluzione.
C’è solo la domanda di “risultati” tangibili.
Ovvero.

Per riaprire un “dialogo” occorre, prima, che gli indicatori economici non registrino ulteriori valori negativi. A cominciare dalla capacità di spesa di milioni di famiglie in difficoltà.
Sarebbe la prima “reale” dimostrazione che la caduta è finita e che si può invertire la marcia.

Ormai il nodo centrale non è la formula di governo, ma come ridurre “al minimo” il tempo utile per conseguire un primo “risultato” di sostanza.
Questo è l’unico modo per ripristinare il livello di “ascolto” della maggioranza del paese. Non solo.
E’ anche condizione preliminare ad ogni progetto di riforma istituzionale.
Gestire il dissenso-fermento sociale non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino


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